«Andammo a Gibellina con l’architetto Zanmatti, il quale era stato
incaricato dal sindaco di occuparsi della cosa. Quando andai a visitare
il posto, in Sicilia, il paese nuovo era stato quasi ultimato ed era
pieno di opere. Qui non ci faccio niente di sicuro, dissi subito,
andiamo a vedere dove sorgeva il vecchio paese. Era quasi a venti
chilometri. Ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere e subito mi venne l’idea: ecco, io qui sento che potrei fare qualcosa. Io
farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema per
tutti, le armiamo per bene, e con il cemento facciamo un immenso cretto
bianco, così che resti perenne ricordo di quest’avvenimento».
Alberto Burri
1 comment:
Emotional Geographic.
Post a Comment