22.5.13

Era il 1973

Mulas: ...Già il teatro molto meno del cinema travolge lo spettatore perché i trucchi scenici teatrali sono meno stordenti. Tu quando esci dal cinema dopo due ore ti senti uno straccio, ti hanno preso, ti hanno imbavagliato e pestato. Quando esci ti riprendi. Il cinema è di quanto più mostruoso sia stato inventato per il lavaggio del cervello. Qualsiasi imbecille col cinema può prenderti e bombardarti, impossessarsi di te. Al teatro puoi difenderti molto meglio perché la macchina scenica è là, non puoi vedere all'improvviso il gran testone dell'attore impossessarsi di tutto il campo, sul palcoscenico l'attore è nelle sue dimensioni.
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Consagra: Sai che non sono andato più ai teatri d'avanguardia perché mi ha dato molto fastidio la tendenza cinematografica di aggredire lo spettatore. Cioè, gli attori che scendono dal palcoscenico e si mettono tra il pubblico per me è stato scioccante, pauroso, l'ho subito come una violenza, mi sono sentito attaccato dall'autorità e dalla prepotenza di un superiore... Lo spettatore è più propenso a subire la violenza del cinema perché in fondo qui non può essere fisicamente coinvolto mentre la fisicità dell'attore, che ti si avvicina e magari ti strilla vicino o ti viene alle spalle, è terrorizzante.

(da Pietro Consagra, Ugo Mulas. Fotografare l'Arte)

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