5.10.07

Amsterdam una volta fuori dal palazzo dei congressi/3

Scrivere questo post mi fa paura.
Perché?
Van Gogh.

Van Gogh è uno degli artisti più famosi di tutti i tempi. Tutti lo conoscono, non solo per le sue opere ma anche per la sua vita di artista maledetto che entrava ed usciva dal manicomio, fino al famoso taglio dell'orecchio e poco dopo suicidio a soli 37 anni. Come succede per altri artisti famosi le sue opere vengono usate per tutto di più e soprattutto per la pubblicità (vedi per esempio Il cenacolo di Leonardo Da Vinci che ce lo hanno proposto in tutte le salse e probabilmente quando vai a vedere quello vero siccome c'è rimasto proprio poco ci rimani anche male). I quadri di Van Gogh ce li ritroviamo un po' ovunque e succede che perdono un po' di interesse, di mistero, ti sembra di sapere già tutto. Ovviamente non è vero.
Come tanti, verso i sedici anni mi innamorai pazzamente di Van Gogh. Sapevo tutto di lui, tutti i suoi quadri (naturalmente, no, ne ha fatti così tanti), tutta la sua vita, le lettere al fratello, la convivenza con Gaugin. Alcuni suoi quadri poi mi turbavano anche solo riprodotti piccoli piccoli sul manuale di storia dell'arte e immaginavo che quando un giorno sarei andata al Museo Van Gogh di Amsterdam sarei svenuta a destra e a sinistra dall'emozione.
Non è successo.
Ma mi è piaciuto tantissimo. Anche se Van Gogh non è più in cima alle mie passioni, sapevo di dover andare per forza a vederlo visto che ero ad Amsterdam, e il primo pomeriggio libero che ho avuto ci sono andata. Era una domenica, ma non c'era troppa gente. Il museo non è per niente grande quindi ti puoi vedere tutti i quadri (sono circa 200) senza sentirti sovraffatta. Insomma ce la fai anche ad andare al piano superiore a guardare i suoi disegni. E poi succede, naturalmente, perché è Van Gogh, mica uno qualsiasi, che ci sono cose che non avevi notato o su cui non ti eri soffermata. Per esempio, durante la visita, io sono rimasta molto tempo davanti ad alcuni suoi quadri diciamo del periodo giapponese, La Cortigiana e Il susino in fiore, entrambe del 1887. Una scoperta. Chi l'avrebbe detto.



Mi sarei voluta comprare il poster di uno dei due e attacarlo nella mia cameretta. Già mi ci vedevo indecisissima tra i due. Purtroppo era tardi e il negozio stava chiudendo e un'olandesona dall'aria non proprio gentile non mi ha fatto entrare. Sarà per la prossima volta, quando vado a provare la doccia ghiacciata dopo la suana bollente.


3 comments:

bart said...

concordo su l'amore per i quadri "giapponesi" ma secondo me il migliore in assoluto è quello con il ponte

Anonymous said...

io ricordo quello con rami di ciliegio in fiore su fondo blu!

Anonymous said...

Van Gogh...
tanto tempo davanti ai suoi gomitoli di lana che usava per scegliere l'accostamento dei colori