Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti. (Robert Louis Stevenson)
29.12.06
Aspettando la Signorina Vitt
Dalla mia nuova bibbia regalatami dalla mia co-blogghista cito:
"Come spiega l'American Heritage Dictionary of the English Language (quarta edizione, 2000), schlock è un termine di derivazione Yiddish che indica la merce «di qualità inferiore; a buon mercato o scedente». Lo schlockmeister è colui «che produce o vende detta mercanzia». Pertanto un film schlock non è la stessa cosa di un film trash: in schlock manca infatti non solo la connotazione di «spazzatura» ma anche quella di «usa e getta, ed è presente invece quella di «da quattro soldi». Una data merce può essere schlock in quanto danneggiata (così nell'etimo originario) ovvero in quanto prodotta in forte economia, ma non è scontato che abbia vita effimera. E in effetti l'appellativo schlockmeister viene abitualmente adoperato per solidi artigiani del cinema degli anni 50 e 60 quali William Castle (il cui Mostro di Sangue è considerato un «divertimento immarcescibile» dal Mereghetti), Herman Cohen (responsabile di film a basso costo sui quali la critica è possibilista) e Roger Corman (che faceva film con quattro soldi, adorati dalla critica); ma può venir riferito anche ad autori di film di serie Z (e dunque trash oltre che schlock) o, all'opposto, a pasticcioni delle major hollywoodiane la cui «inferiorità» è pertanto mentale e non di ricchezza produttiva."
Dice invece il Morandi a proposito di Mostro di Sangue "Un film di spavento dissennato, tra i più assurdi che W. Castle (1914-77) abbia mai girato. Nelle sale americane che lo proiettavano, Castle fece installare poltrone a vibrazioni elettriche."
La mia bibbia in questione è: Dizionario Snob del Cinema di David Kamp e Lawrence Levi, ed Sellerio.
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