Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti. (Robert Louis Stevenson)
28.7.13
L'Islanda a Lucca
I Sigur Ros erano 4, ma ora sono tre (Kjartan Sveinsson ha lasciato il gruppo).
I Sigur Ros ora sono 3 ma sul palco diventano 11.
Suonano un mucchio di strumenti i Sigur Ros, e spesso se li scambiano.
Dei Sigur Ros mi piacciono molto tutte le percussioni, e in particolare lo xilofono.
Il cantante effettivamente suona la chitarra con l'archetto e per tre quarti del concerto sembra tenere gli occhi chiusi. Dopo 3/4 del concerto fa dei minimi incitamenti verso il pibblico. Poi parla anche, ma non si capisce cosa dice.
Il bassista invece lo guarda fisso il pubblico, una faccia alla volta, sembra, serio serio.
Il batterista certe volte si gira con lo sgabello e suona le tastiere.
Gli altri 8 che accompagnano i Sigur Ros suonano chitarre, tastiere, xilofoni anche loro, e violini e viole, trombe, tromboni, corni inglesi.
Il pubblico all'inizio di alcune canzoni urla e applaude come se avesse riconosciuto il pezzo; ma io non ci credevo.
Cori non se ne sono sentiti, nel pubblico, ma una tizia alla mia sinistra ogni tanto canticchiava; secondo me si inventava pure la melodia.
Nessuno nel pubblico ha urlato il titolo di una canzone perché voleva che la facessero; tipo come facciamo io e e.esse con Licantropi a tutti i concerti di Bobo Rondelli.
I Sigur Ros li ho visti per 2 ore in piedi.
I Sigur Ros secondo me sono da ascoltare seduti; magari su di un plaid su di un prato; magari d'estate in Islanda quando il sole non tramonta mai.
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