4.12.12

Overwhelming London



Londra è veramente troppo.
Da non sapere da dove cominciare.
Quindi comincio dalla fine. Da un'ultima immagine.

Esco di casa di S&E alle 4.50 di mattina, in largo anticipo per essere sicura di stare alla fermata dell'autobus giusta.
E' buio, e farà freddissimo.
Di più, esco e mi accorgo che piove, piano, ma sul serio.
Sono stata fortunata, nei 4 giorni che sono stata a Londra non ha mai piovuto, e certi giorni c'è stato anche il sole.
In giro non c'è nessuno, ma mi attraversa la strada una volpe, si ferma un attimo, mi guarda, e prosegue. E' la seconda che vedo, la prima l'ho vista sempre di notte rientrando a casa, nel parco che si deve attraversare uscendo dalla stazione di Ladywell. Anche quella volta, si era fermata un attimo a guardarmi.
Arrivata alla strada principale individuo la fermata giusta dell'autobus. Le fermate dell'autobus a Londra sono tutte identificate da una o due lettere, non ti puoi sbagliare: la mia è HH. La mia, HH, ha anche un display che ti dice esattamente tra quanto arriva il tuo autobus.
Riparata dalla pioggia sotto la pensilina aspetto il mio autobus. Non sono ancora le cinque di mattina, ma qualche macchina c'è, e anche gli autobus. Gli autobus ci sono sempre, a Londra, tranne il giorno di Natale.
E poi passa un ciclista.
Qui le distanze sono notevoli, se vai in bicicletta a lavoro hai una bicicletta da corsa seria perché pedali.
Ecco, sono le cinque del mattino, è buio pesto, fa freddo e piove, e c'è un ciclista tutto vestito con abiti antipioggia, compreso coprizaino, che va a lavoro. Vorrei fargli un applauso.
Il n. 47 delle 5.03 arriva puntuale, e non è vuoto.

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