Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti. (Robert Louis Stevenson)
10.1.11
Io sono l'amore
C'è Tilda Swinton.
C'è Pippo Delbono ma fa la parte di uno antipatico e quindi ci sta bene. E tanto si vede anche poco, parla poco e gli hanno tolto il megafono.
C'è Alba Rohrwacher che fa il solito personaggio che fa di solito. Qui le viene benino.
Però c'è Tilda Swinton.
C'è Edoardo Gabriellini che è quello di Ovosodo e ha il solito forte accento toscano, anche se i suoi genitori nel film sono originari della Liguria e ora vive a Milano.
C'è Milano sotto la neve, Sanremo a primavera e Londra.
C'è la macchina da prese che entra ovunque e come le pare a lei, si trattiene nelle stanze quando tutti sono già usciti o ci entra prima di chiunque altro.
Ci sono riprese dall'alto e dettagli in primissimo piano.
C'è una bella fotografia, certe volte un po' fine a se stessa.
L'ape e il fiore se lo poteva evitare, a meno che il regista non sia nato nel 2003.
C'è Tilda Swinton che fa la protagonista.
Ci sono dei buonissimi gamberi crudi su un letto di ratatouille.
Ci sono attori secondari molto meglio di quelli principali.
Non sto parlando di Tilda Swinton.
Il paragone con Visconti mi sembra veramente esagerato.
I paragoni sono sempre esagerati e non andrebbero proprio fatti.
Io sono l'amore, è un film del 2009 di Luca Guadagnino.
L'immagine viene dal sito moviesinframes.
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