30.11.10

Time



E' del 2006.
E' di Kim Ki-Duk. Quello di Ferro 3 e ancora prima Primavera, estate, inverno e ancora primavera.

La prima cosa che ho pensato è stato durante i titoli di testa ah che schifo e che menomale non sono al cinema ma a casa mia e sto guardando il film sul piccolo schermo del mio computer e che con una mano allargata davanti allo schermo e l'altra allargata sugli occhi (perché non è che posso proprio non guardare) posso coprire quest'operazione in diretta di chirurgia plastica.
Ho pensato che se lo avessi visto con Lafra sarebbe stata ancora più schifata di me e mi avrebbe stretto il braccio e commentato infastidita sulla nescessità di tali immagini. Dopo ce ne sono anche delle altre.
Poi ho pensato che i film del sud est asiatico, Corea, Hong Kong, Giappone, Cina etc sono proprio strani e forse è anche per questo che ci affascinano. Se sono fatti bene, certo, come questo.
Ho pensato che i film del sud est asiatico eccetera raccontano spesso storie d'amore tormentate e estreme e l'ho associato a quella cultura.
Poi ho pensato che lo facciamo anche noi: per esempio anche La donna della porta accanto del tranquillo Truffaut, ma anche La sposa turca, o l'italiano Primo amore. Le storie d'amore tormentate e estreme sono soggetti molto gettonati, si sa.
Quindi in Corea ci potrei anche andare. Anche se adesso non è proprio il momento giusto. Non che avessi questa gran voglia di andare in Corea, tra tutti i posti del mondo dove potrei andare. Ma non si sa mai nella vita.
Ho pensato che i film del sud est asiatico sono sempre visivamente molto belli. In questo ci sono una serie di scene girate in un museo all'aperto di sculture sulle rive di un lago o del mare, con la marea che scende e sale e circonda le sculture.
Ho pensato che se lo avessi visto con Lafra saremmo state a disquisire sul finale se tornava o no. E io dopo aver letto Truffaut che intervista Hitchcock finalmente so cosa rispondergli: la verosomiglianza non ci interessa, è un film.

1 comment:

tsaramaso said...

lo guardo sicuramente. Già mi piace.