13.10.09

La banda Baader Meinhof


So veramente molto poco della storia della RAF e per seguire e apprezzare questo film forse si dovrebbe conoscere di più. Altrimenti è un attentato, un rapimento, un omicidio, una rapina in banca, un dirottamento, una manifestazione dietro l'altra; ed io mi sono persa e non ce l'ho fatta a starci dietro.
Rimangono però delle sensazioni. Il film è uno di quelli che per qualche motivo non ti convince, ma per qualche altro continua a rigirarti in testa per giorni.
E' tratto da un libro che si chiama Il complesso Baader Meinhof, come se fosse una malattia psichiatrica. I tre protagonisti, Baader, Meinhof e Ensslin, i tre terroristi tedeschi che alla fine si suicideranno insieme in carcere, sembrano, ognuno in modo diverso, molto instabili, parecchio fuori di testa: Baader sembra una testa calda più interessato alla violenza di per sé che a una causa, Meinhof sembra fragilissima, mai troppo convinta della sua scelta, e quando l'arrestano crolla piangendo; Ensslin sembra spietata, senza sentimenti, senza emozioni. Nessuna, sembra una persona normale.
Sottolineo 'sembra' perché mi sono chiesta quanto fossero davvero così. Questa loro rappresentazione è la cosa che mi ha convinto poco e allo stesso tempo ha fatto sì che il film continuasse a frullarmi in testa. In questo modo però, a me, è arrivata la violenza della polizia e dei terroristi; è arrivata l'ansia di quegli anni; è arrivata la confusione su da che parte stare.
C'è anche Bruno Ganz che fa il capo della polizia credo, e anche lui è un personaggio che non ho capito per niente.
Ci sono gli arabi.
Ci sono le donne protagoniste.
Credo che a saperne di più, di quella storia, avrei capito di più.
Credo che capirne di più non sia semplicissimo.

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