2.10.07

Amsterdam una volta fuori dal palazzo dei congressi/2

Ad Amsterdam è facile perdersi, sono tante strade, stradine, canali, ponti, con nomi impossibili da ricordare. Quindi stai continuamente a fermarti (noi ovviamente giravamo in bicicletta), tirare fuori la cartina, guardare il nome della strada in cui ti trovi nell'elenco alfabetico sul retro della cartina (fondamentale comprarsi una cartina con l'elenco delle strade), ricercare la strada nel quadrato giusto sulla cartina, non trovare la strada nel quadrato, ricercare la strada nella lista, oh ma il quadrato è giusto guardiamo meglio, uffa guarda un po' te che io non la trovo e capire come arrivare dove vuoi arrivare. E' divertente. Una specie di caccia al tesoro, che non sempre va a buon fine. Tipo noi abbiamo girato mezz'ora alla ricerca di Leliegracht 22 dove c'era una libreria consigliata dalla mia espertissima guida per A'dam e finivamo sempre in Keizersgracht, una strada lunghissima che praticamente arrivava dietro il nostro albergo che invece avevamo l'impressione fosse totalmente da un'altra parte. Al momento di rientrare all'albergo dopo un'intera giornata a girare in bicicletta pensavamo non ci fosse più bisogno della cartina, tanto saremmo capitate su Keizersgracht e quindi all'albergo. Sbagliato. Ci siamo perse in zone totalmente sconosciute. Però siamo passate in Leliegracht, ma ormai era tardi per la libreria.
Poi
Keizersgracht, come anche altre strade di Amsterdam, ha un canale che gli corre nel mezzo e un senso di percorrimento diverso da una parte e dall'altra del canale, e se te devi andare al 614 e sei al 19, devi percorrere tutto un lato del canale dei numeri dispari, fermandoti ogni tanto per tirare fuori il cannocchiale per leggere a che numero pari siamo arrivati dall'altra parte del canale col senso di percorrimento contrario in modo tale da azzeccare il ponte giusto da attraversare. E' divertente.
Comunque su Keizersgracht c'era anche la nostra sauna, che dopo un'intera giornata a pedalare su e giù per Keizersgracht è proprio quello che ci vuole. Una sauna mezza vuota, eravamo in cinque, con sauna-bagno turco-vasca idromassaggio-piccolo giardino -massaggio-salottino con morbide sdraie dove sorseggiare il tè o la birra, insomma ti rimette veramente al mondo e come avevo pensato anche per gli hammam di Istanbul sono una gran bella abitudine che qui non abbiamo.
Però non ce l'ho fatta a uscire dalla sauna a bollore e rovesciarmi addosso una secchiata di acqua fredda come ha fatto ripetute volte l'olandese abitué. C'era proprio un secchio di legno legato in alto in una specie di nicchia che tiravi la corda e lui, o meglio l'acqua nel secchio, ti si rovesciava addosso. Mi sono pentita di non aver provato. Devo tornare per provare.

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