3.4.06

Mens sana in corpore sano

Di mio sarei pigra, molto pigra. Dopo anni di inattività recentemente avevo iniziato a correre, circa un paio di volte a settimana, lungo l’argine, circondata da bambini, cacche di cani, e zanzare tigri. Ma non tutto l’anno, perchè d’inverno fa buio presto e la sera è freddo, d’estate è afoso, insomma, sinceramente me la raccontavo un po’. Mi rimaneva una finestra di quattro-cinque mesi, spesso in compagnia di Sburk e del Maratoneta (altro stile, lei, diciamocelo). Da quando sono qui mi sono scoperta sportiva, complici la disponibilità di tempo e l’attrezzatura a disposizione. La palestra (anzi, palestra le sta stretto, direi il complesso sportivo) dell’Università è una cosa enorme. Dunque, ci sono i classici tapis roulant, le cyclette, i vogatori, gli attrezzi, le sale pesi, i tappeti per gli esercizi a terra, due piscine, la palestra per le arti marziali, una decina di campi da squash, una decina di campi da tennis, un paio di campi da basket, sale per il pattinaggio, la palestra di arrampicata, il campo da calcio, da golf, da baseball, da fresbee (!). Per ogni sport che richieda attrezzatura, ve la possono fornire loro, incluse le varie racchette, pattini, palle, ecc, insieme ad un asciugamano, che restituisci ogni volta in cambio di uno pulito, ed un armadietto, con la tua bella serratura, dove lasciare di ogni, evitando di trascinarsi ingombranti borsoni. Le doccie (tante, sempre calde) sono pulite, dotate di sapone e shampoo, e c’è anche un magico asciugatorino per il costume da bagno. Il tutto rimane aperto dalla mattina presto fino a tarda sera, e costa 20 dollari al mese. Ah, ci sono anche dei computer a disposizione, un bar, dei divanetti, e la rete wireless. L’altro aspetto che mi ha colpita è che manca quell’aria da strafighe o da supermachi che caratterizza i tipici avventori delle palestre italiane. Lo so che l’Università italiana non ha fondi per attrezzature più prettamente didattiche, e che ci sono altre impellenze, e che non abbiamo gli spazi, ecc.. Ma, così, mi piacerebbe pensare che in una città universitaria come la nostra, magari una struttura grande, che so, un ospedale in via di trasferimento, potesse essere adibito ad una roba simile.

3 comments:

Anonymous said...

oddio...non è che dopo che mi sei tornata secca ricucita, poi mi ritorni anco muscolosa? cmq, non t'illudere. qui un se ne farà mai di nulla.

Anonymous said...

macchè, è solo propaganda, sono la solita cialtrona di sempre

Anonymous said...

potrei provare solo invidia per la palestra di arrampicata....
per il resto preferisco il viale intramontabile... ieri si stava veramente bene...vitt ci manchi : )))