19.4.06

Io me lo sono segnato

Nature ha pubblicato a marzo un articolo su come Prodi avrebbe gestito la ricerca scientifica in Italia in caso di vittoria, L’articolo sostiene che la situazione fosse difficile già da prima, ma che gli anni del governo Berlusconi la abbiano peggiorata, principalmente spostando i fondi dalla ricerca di base a quella applicata, cioè quella più legata alle industrie. I problemi principali si riassumono nella troppa burocrazia, e negli scarsi fondi e scarsa meritocrazia. Il Professore in autunno ha convocato 20 illustri scienziati, ponendo la seguente domanda: se tu avessi ulteriori 400 milioni di € l’anno per cinque anni per salvare la ricerca in Italia, da assegnare nei primi 100 giorni, che ne faresti? La prima e unanime risposta è stata “raddoppierei il numero dei ricercatori”, considerato che in Italia i fondi destinati alla ricerca sono circa la metà della media europea. Il nostro sistema di assegnazione posti è giudicato incomprensibile da chi all’estero ha familiarità con gli ambienti accademici. L’unica nota positiva è che le pubblicazioni scientifiche ci collocano al settimo posto nella graduatoria mondiale comprendente 140 nazioni (l’analisi comprende però pubblicazioni vecchie fino a 5 anni). D’altra parte, non sono pochi i casi di millantato credito, e di curriculum vitae falsati, come sottolineato nell’articolo. Un’ulteriore punto affrontato è la ricerca sulle cellule staminali, che se da un lato viene promossa dal team scientifico assoldato da Prodi, dall’altra è stata pesantemente ostacolata dall’entourage cattolica e conservatrice, madre di una legge tra le più restrittive in Europa.
Insomma, non ho ancora chiaro chi sarà il prossimo Presidente del Consiglio, ma chiunque sia lo aspettiamo al varco.

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