Anthony Lane è uno dei miei miti.
Anthony Lane è un critico, soprattutto cinematografico, inglese che scrive per The New Yorker. Le sue stroncature sono bellissime, ma Brokeback Mountain gli è piaciuto. Ecco il primo paragrafo del suo articolo sul film. Potete trovare tutto l'articolo qui, in inglese.
"Il nuovo film di Ang Lee, “Brokeback Mountain,” è una storia d’amore che inizia nel 1963 e non finisce più. La prima scena è un capolavoro del genere polvere e silenzio, parlano solo le raffiche di vento. Un cowboy è appoggiato al muro a Signal, Wyoming, il cappello abbassato sul viso come se stesse per addormentarsi. Un altro cowboy, poco più che un ragazzo, arriva con un vecchio e mal ridotto camioncino e si unisce al primo nel gioco dell’attesa; tutti e due sono lì per un lavoro. C’è qualcosa di instabile e circospetto nel loro silenzio, e tutta la scena può essere letta non solo come un richiamo a “C’era una volta il West”, il cui inizio dispiegava una simile suspense, ma anche come un inatteso cambio di rotta. Gli uomini di Sergio Leone stavano aspettando un treno, questi raggazzi si stanno per innamorare."
2 comments:
Mi piace. Proprio mi piace. Ben detto. Ebbravo Tony!
ora il resto della traduzione, però! (altrimenti, fossi n Tony, ti legherei)
Post a Comment