Fallimento, 1902 |
Giacomo Balla quando firmò il Manifesto tecnico dei pittori futuristi (1910) era già un quarantenne e molto aveva già dipinto e indagato. Sulla scia del divisionismo e delle sue tematiche sociali e probabilmente impressionato dalla visione del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, anche Balla si avvicina a quelle tematiche ma in un modo tutto suo: non c'è niente di celebrativo, non ci sono le persone e l'angolazione, il punto di vista, è del tutto originale.
E poi si vede tutta la sua passione per la fotografia.
Bello, no?!
E' in collezione privata. Qualcuno se lo tiene in salotto e se lo ammira tutte le volte che vuole?
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