15.10.13

Sacro GRA, di Gianfranco Rosi


Io personalmente a Sacro GRA non avrei fatto vincere il Festival del Cinema di Venezia.
Io personalmente non ho visto ancora gli altri film in concorso, però mi viene da pensare che un altro film più meritevole ci doveva essere per forza.
Non è male Sacro GRA e secondo me vale la pena vederlo, soprattutto al cinema. Le immagini sono molto belle, e anche il montaggio; le storie che racconta sulla varia umanità che vive intorno al Grande Raccordo Anulare sono curiose e interessanti. 
A me personalmente ha colpito la capacità del regista di entrare nella vita di queste persone, che non vengono intervistate come spesso accade nei documentari, ma in pratica recitano se stessi. La telecamera ovviamente è lì, nella stanza oppure fuori dalla finestra, ma i protagonisti non guardano mai in camera e sembra davvero che facciano le loro solite cose come se non ci fosse nessuno. Questa è la cosa che mi è piaciuta di più.
Allo stesso tempo però, personalmente penso che questa varia umanità che lui racconta che vive intorno al GRA potrebbe anche vivere altrove. Questo mitico GRA, alla fine, non mi è sembrato il protagonista del documentario; e non ho capito neanche il fine, il motivo, di questo documentario. Anche le persone che racconta vengono mostrate in uno spaccato della loro vita, non si sa bene chi siano, da dove vengono e dove sperano di andare.
Personalmente, poi, l'ho trovato un po' lungo. Probabilmente proprio perché non trovavo il motivo, il filo conduttore, del documentario e delle varie storie che racconta. E se mi vuoi mostrare tanti spaccati senza testa ne coda per 90 minuti senza annoiarmi devi essere veramente molto bravo.
Le altre persone che erano con me lo hanno trovato veramente palloso.

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