10.5.06

La legge del taglione, parte II

Ecco, proprio questo. Secondo me è l'esatto contrario, io la metterei tra gli aggravanti. Ma porca puttana, il marito.

6 comments:

Anonymous said...

L'ho sentita anch'io stamani alla radio. Bah! Mi chiedo come siano le leggi e le pene negli altri paesi, tipo i soliti paesi nordici.

Anonymous said...

2 neodott.sse che si preparavano a un esame di ammissione, hanno trovato tra le definizioni di un farmaco 'facilita lo stupro durante il parto'; dopo esserci chieste se magari stupro o magari parto, avessero altri significati a noi sconosciuti, abbiamo trovato che era 'solo' stato tradotto male: in inglese questo farmaco è anche chiamato 'date-rape'.
Va bè, il traduttore ha solo confuso stupro con appuntamento.
Succede.

Anonymous said...

ma non ha confuso appuntamento con parto?

Anonymous said...

sì, hai sempre ragione, uffa

Anonymous said...

Da un commento del blog di Franca Rame:

Previti corrompe i giudici del caso Imi-Sir, viene condannato a sei anni di reclusione, passa meno di una settimana in prigione con sigari e televisione, ottiene immediatamente gli arresti domiciliari (alla faccia della giustizia lenta) in un appartamento faraonico e due ore di libera uscita al giorno.
Rischia il carcere dai 6 ai 20 anni chi invece usa droghe leggere, chi viene trovato con più di una ventina di spinelli (50 euro di erba o hashish, non 67 miliardi di tangente), o più di 5 dosi di cocaina, o di 10 dosi di eroina, o di 5 pasticche di ecstasy o amfetamina o 3 “francobolli” di Lsd.
Chi commette uno stupro è punito con la reclusione dai 5 ai 10 anni. Nei casi di minore gravità la pena va da un anno e mezzo a tre anni anche se il danno psicologico dura una vita. Addirittura, se violenti una bambina tra i 10 e i 14 anni ti becchi solo dai 6 ai 12 anni di galera. Se ha meno di 10 anni, tra i 7 e i 14 anni. E nei casi di minore gravità la pena è diminuita.
Se l'ambiente nel quale viene commesso lo stupro è degradato, anche se si tratta di stupro di minore, la violenza è considerata meno grave dalla giustizia italiana. Lo ha deciso la corte d'appello di Roma nel 2006, che ha concesso le attenuanti generiche a due imputati accusati di aver violentato una ragazzina prima e dopo il compimento del suo quattordicesimo anno d'età e li ha condannati rispettivamente a un anno e mezzo e due anni.
Se poi la violenza sessuale viene compiuta fra le mura domestiche può essere considerata "lieve". Ovvero se a stuprare una donna è il marito, e anche se lo fa per anni, il danno psicologico è considerato meno grave dalla giustizia italiana. Con questa formula la Corte d'appello di Cagliari (aprile 2006) ha ridotto la pena ad un uomo che nel 2003 era stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni. I giudici d'appello hanno considerato "di lieve entità" le violenze perché compiute fra le mura domestiche.
Come è possibile tutto questo nel 2006? Da quando uno sconvoltone è più pericoloso di uno stupratore? Di un pedofilo? Di uno che corrompe giudici e fa sprecare allo stato, ai cittadini, milioni di euro prima per frode e poi per iter legali? Su quali ricerche scientifiche o sociologiche si basano le leggi italiane e come possiamo cambiarle rintroducendo l’intelletto ed il buon senso?

Anonymous said...

Lorena Bobbit for teacher.