18.3.16

The revenant - spoiler a gogo



L'ho rincorso questo film, nessuno voleva venirlo a vedere, durava troppo, gli orari non coincidevano, poi ci sono state le cavallette, e finalmente grazie a exco sono riuscita a vederlo.
Una delusione.
Vi ricordo che è di Alejandro Gonzales Inarritu, quello di Amores Perros, quello di 21 grammi, quello di Babel, quello di Birdman (questo però non mi era piaciuto). E infatti la regia è bella, merito anche dei paesaggi mozzafiato - avete presente il Canada d'inverno coperto di neve, coi fiumi, le cascate, le montagne, le foreste, i bisonti? ecco quello - ma anche di certe chicche come la telecamera che si appanna col respiro di Leonardo di Caprio, o sempre la telecamera che viene schizzata di sangue. Mi piace quando la telecamera si fa vedere.
Leonardo di Caprio? Si meritava l'Oscar? Boh. Sicuramente ha fatto cose molto migliori, Leonardo di Caprio. Forse ho preferito l'interpretazione di Tom Hardy (un po' l'attore del momento, fa 35 film l'anno) che non avevo neanche riconosciuto e che fa il cattivo.
Il problema è la storia.
Il problema è il protagonista, Hugh Glass, che è subito diventato uno di famiglia, però, a cui ispirarsi quando non crediamo di riuscire a fare qualcosa. "Exco ce la fai a portarmi i limoni oggi? Glass ce la farebbe". Hugh Glass può tutto. In realtà credo sia un supereroe, ma tiene la cosa perfettamente nascosta. Hugh Glass viene attaccato da un orso all'inizio del film, e non bisogna essere canadesi per sapere che difficilmente si sopravvive all'attacco di orso. Hugh Glass è comunque in fin di vita ma essendo che la storia si svolge nelle lande ghiacciate lontanissime da tutto del Canada e nel 1823 non viene immediatamente curato e salvato dai medici di ER ma abbandonato al freddo e al gelo al suo destino. Ricordo il 1823, il Canada, il freddo polare, no cellulare. Ma questo non è niente, dopo che Glass riesce a rimettersi in piedi, all'inizio si trascina, per fortuna è tutto ghiacciato e così scivola bene, prima per scappare agli indiani cattivi si lascia cadere nelle rapide dove aggrappandosi a un tronco si salva (a differenza di quel che gli succedeva nel Titanic), poi appena riguadagna una riva si spoglia tutto (ricordo l'inverno canadese) e tutto bagnato com'è accende un fuoco, con cosa non si sa, i segreti dei super eroi. Dopo varie vicessitudini recupera anche un cavallo, che però dura poco, perché per scappare ai soliti indiani cattivi che a distanza ravvicinata gli sparano coi fucili e gli lanciano le frecce ma non lo beccano, lui col cavallo si lancia da un dirupo e mentre il cavallo muore Glass si salva perché finisce su un albero e non si fa un graffio, tranne quelli che aveva già per via dell'orso iniziale. Ecco dopo tutta questa fortuna sfacciata quando finalmente è faccia a faccia col suo nemico, gli spara e non lo becca.
Detto questo, a parte certe edulcolorazioni come l'amore per una donna indiana da cui ha avuto un figlio, la storia è tutta vera. Hugh Glass è veramente esistito, e sicuramente continua a lottare con noi.





 Alejandro González Iñárritu

2 comments:

m. said...

Daaai Di Caprio, dai siamo seri.

sburk said...

Ah ma a me Di Caprio piace, doppiato in italiano c'ha sempre la voce di quando aveva 16 anni!