13.2.14

Philomena



Se hai visto Magdalene di Peter Mullan di cui si era già parlato qui Philomena è un altro tassello della stessa storia. La storia ignobile delle Case Magdalene, istituti in cui venivano rinchiuse e fatte lavorare per lo più giovani ragazze irlandesi che si erano macchiate di azioni considerate vergognose per la morale cattolica irlandese. E Philomena cinquanta anni prima aveva ceduto alle gioie del sesso senza essere sposata e per di più era rimasta incinta; quindi rinchiusa per qualche anno in un istituto e il figlio dato in adozione praticamente contro la sua volontà

Anche il film Philomena, come Magdalene, è tutta una storia vera, raccontata in un libro da un giornalista che decide di raccontare e indagare sulla faccenda. Philomena infatti è anche un'indagine, e lo spettatore vuole sapere come va a finire. E mentre Magdalene era raccontato in modo più crudo, Philomena nonostante racconti una storia triste e che fa arrabbiare e anche commuovere, è pieno d'amore.
Philomena, la protagonista è interpretata da Judi Dench che almeno per me è una garanzia. L'altro protagonista è il giornalista che indaga e poi scriverà il libro, ed è interperetato da Steve Coogan, sempre inglese ma che non conoscevo. Pare abbia fatto soprattutto parti comiche. Anche lui bravo. E, al di là della storia, è proprio il rapporto tra questi due personaggi così diversi - Philomena è una donna un po' sempliciotta che legge il Readers Digest e romanzetti d'amore, il giornalista è laureato a Oxford e ha alle spalle una carriera importante nel giornalismo e anche in politica - che si trovano a stare insieme giorno dopo giorno, come una strana coppia, a dare la leggerezza necessaria a una storia che altrimenti poteva sfociare solo nel sentimentalismo. Del resto dietro la macchina da presa c'è Stephen Frears, che nei suoi alti e bassi non mi sembra abbia mai ceduto al sentimentalismo.
E dato che domani è pure San Valentino questo ragionamento ci sta proprio bene.




5 comments:

m. said...

Mi ricordo solo che quando stavo in cucina il 14 febbraio era un vero incubo. Tutti tavoli da 2. Mai cedere al sentimentalismo, anche per rispetto di chi quel giorno di solito lavora.

antonimo said...

io pero' un libro glielo prendo sempre ... anche se non trascorriamo il giorno come un evento .... cazzo ragazzi domani c'e' fosfeni, la data del 28 e' da non perdere !!!

cbp said...

e quando a lavorare invece sei in sala? o dietro un bancone? o ti capita di uscire a cena con qualcuno senza renderti conto che è "quella sera"è "la sera"? e rischi le botte per gli sfottò che non riesci a trattenere?!!!

...solo la battuta di Ofelia mi ha poi spiegato perché tanta passione per 'sto santo..

sburk said...

chiudersi in camera oscura per san valentino mi sembra la soluzione migliore

cbp said...

comunque, riguardo al film, non so... per me manca qualcosa in questo.. e sì che lei è brava come sempre..
è quel che provo ogni volta che un regista vuole raccontare una storia vera, come per i film biografici.. il tentativo di non tralasciare nessun particolare rende superfluo qualcosa..