13.1.14

+ Melbourne, Australia


Vittorio era arrivato alla porta del suo bar col moppo, come lo chiama lui. Noi avevamo adocchiato il suo bar, mentre cercavamo parcheggio per andare a mangiare la pizza libanese. Dopo ci passiamo - ci siamo detti - magari c'ha anche il biliardino.
Così dopo cena ci dirigiamo al bar con già le squadre decise. Ma da Vittorio il biliardino non c'è, c'è solo il biliardo.
Vittorio ha circa 65 anni ed è venuto in Australia a 19 anni da un paesino della Calabria. E' venuto in nave.
- Ma quanto tempo ci ha messo?
- Un mese.
- Si sarà annoiato.
- No, a quell'età non ci si annoia, e sulla nave si trovano tante cose per passare il tempo.
Il bar di Vittorio è grande ma con pochi mobili. Alla parete sono appese fotografie di giocatori di calcio del passato che per fortuna exco riesce ad identificare, su un lato c'è il bancone del bar e nel fondo, intorno a un tavolo, cinque uomini che giocano a carte. Il bar di Vittorio sembra un circolo di paese, dove nulla è stato cambiato né spostato dal 1960.
Vittorio la prima volta è tornato in Italia dopo 14 anni.
- 14 anni!? Ma sono tanti.
E penso che se la deve essere proprio passata male se per 14 anni non è riuscito a tornare in Italia.
- Ma come mai ci ha messo così tanto a tornare?
Vittorio prima di rispondere prende una pausa e ci guarda uno a uno. Sta decidendo se ci può confessare il motivo.
- Troppe distrazioni qua in Australia. Ci sono i cavalli, i cani... Andavo in Tasmania a lavorare nelle miniere, dove si guadagnano tanti soldi in poco tempo, e poi li giocavo. Tornavo nelle miniere, per riguadagnare i soldi sufficienti per il viaggio, ma poi li giocavo. Troppe distrazioni.
E sorride.
Poi un giorno ha messo la testa a posto. Ora ogni due anni torna in Italia. E c'ha il bar su una strada principale di un quartiere di Melbourne. In Australia chiude tutto presto, ma il bar di Vittorio a quell'ora è ancora aperto. I tizi intorno al tavolo non sembrano sul procinto di andarsene.
- Non vendiamo alcolici, quindi possiamo stare aperti. Casomai tiriamo giù la serranda e rimaniamo chiusi dentro. Certe volte stiamo aperti tutta la notte.
- Però una birra, un whisky ce li abbiamo, se li chiedono.
Vittorio sulla porta del bar col bastone del moppo in mano si intrattiene volentieri a parlare con noi. E chiede anche a noi cosa facciamo a Melbourne. Ci racconta della moglie, che ha un negozio proprio lì davanti, italiana anche lei ma conosciuta in Australia e della fidanzata che lasciò in Italia: avrei dovuto sposare lei, ci dice.
Prima di salutarci ci presentiamo e ci promettiamo di tornare a bere un caffè da lui.

1 comment:

SUBU said...

Vittorio vi aspetta per il caffé, non facciamolo aspettare troppo che c'ha un'età!!