29.10.13

Luigi Ghirri era al Maxxi

Le foto di Luigi Ghirri non sono quel genere di foto che le guardi e esclami 'bellissima'. Con le foto di Luigi Ghirri ci devi passare un po' di tempo, e non è detto che alla fine ti piacciano. Luigi Ghirri non fotografa l'animale africano, la popolazione amazzone, il paesaggio nepalese, i poveri ma belli, i tramoni finlandesi, i ribelli arabi; insomma non fotografa l'eccezionale, che certe volte si fa guardare di per sé.
Luigi Ghirri - anche se non sempre - fotografa il quotidiano, in particolare il quotidiano di provincia e preferibilmente quello della sua provincia, Modena.
Poi ha fotografato anche cose eccezionali: alla mostra c'erano fra le altre le foto della casa del pittore Morandi e del cimitero di Bologna. Ma sono le foto che rappresentano l'ordinario che, se uno ha pazienza, si ricordano di più. Magari non una ad una, ma nel loro insieme, e nell'immagine del mondo che ci circonda che le sue fotografie ci restituiscono.
Non conosco troppo Luigi Ghirri. Ho sul comodino la raccolta delle sue lezioni di fotografia tenute all'università che ho solo cominciato a leggere, ma soprattutto dalla mostra si capiva che a Ghirri la fotografia interessava soprattutto proprio per vedere il nostro quotidiano, per vedere di cosa è fatto, per smontarlo.
Poi, guarda un po' chi non se l'è voluta perdere la mostra di Ghirri

(antonimo, lo sai vero chi è questo esponente di quell'arte minore che a me piace tanto?)

10 comments:

antonimo said...

chiaramente no, ma c'ha degli occhiali fighissimi :)
sei tornata da Londra ?? sei carica ??

m. said...

Occhiali fighissimi? O i suoi?

sburk said...

Se sei regista tedesco esponente del 'nuovo cinema tedesco', gli occhiali contano. A meno che tu non ti chiami Werner Herzog.

antonimo said...

@m anche io vorrei essere cool con quegli occhiali !!! potrebbe far parte della collezione "IR TU FIO"

@sburk saranno state le tue "ali del desiderio" a chiamarlo a te !! dobbiamo stabilire un grado di collegamento fra Andy e Wim per avere il terzo segno e poi mi sembra che il tempo è arrivato per dar vita alla FAC !!!!!

cbp said...

ma due chiacchiere ce le hai scambiate con il ww? te lo ha dato l'indirizzo di casa per farsi mandare 'sta fotografia che gli fa proprio onore?
quindici anni fa chiesi al cuccu se poteva farmi fare uno stage con ww, volveo vederlo lavorare sul set, lui mi chiese: perché?...

sburk said...

Boia, come ce lo vedo il cuccu che ti risponde così! E' proprio lui.

Comunque ww non c'era a vedere la mostra quando c'ero io, c'è andato dopo.

cbp said...

aaaa......hhh..... peccato però! è uno di quelli con cui due chiacchiere e un paio di birre me le farei..

SUBU said...

Mi trovo d'accordo con m. sulla faccenda degli occhiali. Wim pare un pivellino accanto a Fass.

m. said...

Non è che pare, è : )

Anonymous said...

perché paragonare due autori così differenti? con diversi fini,,diverse visioni, diversi progetti? o forse un paio di occhiali possono esprimere la "grandezza" dell'artista.. già.. quel che mi racconta uno non riuscirebbe a farlo l'altro, e viceversa. e il bello? che nemmeno ci proverebbero! hanno altro da fare che paragonare e fare a gara. siamo noi poi che guardando le due opere cerchiamo in loro pecche ...e le loro virtù.. sperando che osmoticamente passino a noi.. che triste avanzare nelle nostre vite solo potendo fruire della creatività altrui.