6.4.12

Beirut I love you

Beirut nel 2009

Ovvero, piccola guida per scoprire una città, che nonostante innumerevoli tentativi, non muore mai.

1. Lo scorso fine settimana il bel programma di quella bella radio che è radio3, File Urbani, si è occupata proprio di Beirut, in 2 puntate di mezzora il sabato e la domenica: molta musica e tanta informazione sulla scena cittadina contemporanea. Qui potete riascoltare il podcast.

2. Il titolo di questo post è tratto da un telefilm libanese che si guarda online, in arabo con i sottotitoli in inglese. Ogni puntata dura 6 minuti. Penso che ne diventerò dipendente.

3. Nadine Labaki è regista e attrice. Qualche anno fa uscì con Caramel, una commedia che ruotava tutta intorno a tre amiche che lavoravano in un negozio di parrucchiera; mentre quest'anno è da poco passato nelle sale E ora dove andiamo?. Un po' musical, un po' commedia, un po' dramma, è la storia di un villaggio libanese dove attraverso varie fantasiose strategie riescono a mantenere la pace tra la popolazione cristiana e quella musulmana. Bellissima la prima scena in cui un gruppo di donne vestite di nero ballando e cantando si avvicinano alle tombe dei loro cari. Mi ha ricordato la coreografia finale nel documentario su Pina Bausch.

4. Gabriele Basilico. Fotografo milanese che ha fatto tutta una serie di foto su Beirut negli anni novanta. Sono particolarmente affezionata a Basilico perché sono convinta che tale Basilico sia arrivato a Beirut in motocicletta quando noi abitavamo là, cioè negli anni 78-81, e fece due ritratti a matita a me e mia sorella. Quello a mia sorella non venne tanto bene, le fece la faccia un po' troppo paffutella, mentre il mio ci piacque e per tanto tempo è rimasto appeso sopra la nostra scrivania in camera a letto. Ho fatto varie ricerche online per capire se poteva effettivamente essere lui o se la memoria si stava prendendo gioco di me, ma non sono arrivata a nulla. Addirittura credevo di avergli scritto un'email a tale gabriele basilico fotografo con un sito internet preciso preciso, per poi scoprire guardando meglio che, uno, quelle non potevano essere le foto del mio Gabriele Basilico, e che, due, quel gabriele basilico a cui avevo scritto era nato nel 1978. Comunque non mi ha mai risposto. Quindi se il vero Gabriele Basilico legge questo blog, che per favore mi dica se era venuto a Beirut negli anni 78-81.
Gabriele Basilico, quello che forse mi fece il ritratto da piccola, non ha un sito web, quindi una galleria di sue foto non esiste, ma basta googlearlo e se ne trovano. Io ho scelto questa. Gabriele Basilico poi non ha fotografato solo Beirut, ma anche altre città.

5. E per finire una ricetta: mujaddara. Lessare separatamente le lenticchie, facendo attenzione che non diventino sfatte; e il riso, secondo me ci sta bene il basmati. Scolare sia riso che lenticchie e mescolare insieme. In una padella friggere la cipolla tagliata finemente a rondelline; è la parte più difficile perché le rondelline di cipolle devono dorarsi e diventare croccanti senza bruciarsi. Aggiungere le cipolle al riso e lenticchie, mescolare e lasciare riposare un po' in modo che i sapori si mescolino. Qui accompagnano il piatto con una salsina di yogurt fatta con cannella, cumino, coriandolo, paprika, menta e succo e scorza di limone, che non mi sembra malaccio affatto. Yum!

5 comments:

m. said...

Gabriele Basilico è il mio preferito in assoluto

sburk said...

sììì?
più di vivian?

m. said...

ma direi proprio di si

SUBU said...

Mmmm... bellino quel piattino di mujaddara. Io ho tentato la ricetta qualche giorno fa, ma invece delle lenticchie avevo comprato per sbaglio i mezzi piselli secchi!!
Che orrore poi quel mio ritratto... Eh, si vede che la mia era una bellezza sfuggente..
P.S. Ma sono solo io ad vere difficoltà con questa doppia word verification? Già era una menata copiarne una di parola!! Io a volte non riesco proprio a distinguere le lettere. Boh.

sburk said...

la word verification è una vera palla