24.6.10

Invictus


















L'ho visto su un schermo piccolo e lontano.
L'audio era quello che era.
Ma la storia raccontata era chiara.
Nelson Mandela appena diventato il primo presidente nero del Sud Africa per favorire l'avvicinamento tra bianchi e neri, che fino a poco prima erano accerrimi nemici, e scongiurare le vendette, per tutti quegli annetti di apartheid che c'erano stati, decide di sostenere la squadra nazionale di rugby. La squadra in quel periodo sta ottenendo risultati assai scarsi ed è sempre stata un simbolo del dominio degli afrikaaner, i neri hanno sempre tifato contro. Ma Mandela pensa che se riesce a portare tutta la nazione a tifare per la squadra e se la squadra riesce a vincere i campionati internazionali che si giocheranno da lì a poco proprio per la prima volta in Sud Africa, la nazione riuscirà a fare un primo importante passo verso la riconciliazione.
Non voglio raccontarvi come va a finire - domani lo danno al Giardino Scotto e magari pensavate di andarci - ma è storia.
Del rugby intendo; e c'entrano di nuovo i neozelandesi anche se nel rugby è normale.
Morgan Freeman è sempre un piacere vederlo.
Matt Damon non mi piace mai, e non l'avevo neanche riconosciuto (un mix di schermo piccolo e lontano e la mia volontà di ignorarlo immagino), ma mentre non lo riconoscevo pensavo che non mi piaceva.
Comunque, non è quindi colpa di Matt Damon, ma il film di Clint Eastwood proprio non mi è piaciuto. O meglio, mi ha proprio infastidito. Sembra che la cosa più importante per Nelson Mandela per cercare di salvare il Sud Africa sia sostenere e convincere tutti gli altri a supportare la squadra di rugby.
Però a tutti gli altri è piaciuto.

No comments: