26.1.10

Copyright



L'immagine l'ho trovata su Spinoza, che è uno dei link qui a sinistra sotto Stazioni.
Perché è importante dire dove uno trova le cose che pubblica non sue, su un blog e su qualsiasi altro mezzo d'informazione. Certe volte sono un po' pigra e non lo faccio, ma di solito è una cosa a cui sto abbastanza attenta.
A differenza di qualcun'altro.
Barbareschi, si dice, ha citato alcune battute tratte da Spinoza facendo finta che fossero sue nel suo nuovo programma su La7. Scoperto, ha voluto pure avere ragione. Qui l'articolo del corriere e secondo me la tesi finale di Andreoli è anche giusta.

PS: I dubbi amletici del blogger etico. Riprodurre o non riprodurre.
Mi fa notare una nostra affezionata lettrice che in fondo al sito di Spinoza c'è scritto il seguente:
RIPRODUZIONE VIETATA
Limitatamente al web, il contenuto di Spinoza è coperto da licenza
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia
Per cui, non capisco.
La riproduzione è vietata? Quindi io non potrei averci lassù quella vignetta.
Oppure, la riproduzione è regolata da creative commons? Allora posso riprodurre ma con delle regole, che io ho seguito.


(Comunque ho capito, dài dài: sul web e solo lì c'è il creative commons. Sono dentro le regole io, mica come qualcun'altro)

3 comments:

schizzofrenic sburk said...

Certo potevo far finta di non aver capito così c'avevo un mucchio di commenti.

enzo said...

personalmente ritengo che il materiale sul web sia libero al copiaincollaggio selvaggio, poi in realtà se copio un'immagine, anche per lavoro, mi faccio scrupoli e scrivo al proprietario il quale, come mi è successo la settimana scorsa, mi risponde dopo 5 mesi dalla mia, a manifesto già stampato.
Se uno è geloso delle sue opere d'ingegno, non le mette in rete, questo è sicuro.
Ciao Sburk

PJ said...

La schizzofrenia la vedo di più in coloro che usano due pesi e due misure, tipo Barbareschi e anche, in un certo qual modo, Andreoli.