19.2.09

No direction home


Ho visto il documentario di Scorsese su Bob Dylan.
Bob Dylan giovanissimo è proprio bello.
Bob Dylan porta i tacchi.
Bob Dylan fumava una sigaretta dietro l'altra.
Fumavano tutti a quel tempo negli USA.
Bob Dylan ha delle movenze molto effemminate, Cate Blanchet infatti lo faceva benissimo in I'm not there.
Bob Dylan ha delle movenze effemminate in particolare nelle scene del tour in Inghilterra dove viene fischiato pesantemente. Infatti Cate Blanchet lo impersona proprio in quella parte lì.
Guardando No direction home ho capito meglio il senso di I'm not there, anche nel documentario di Scorsese si ha l'impressione di uno che cambia spesso senza prestare attenzione a quello che la gente si aspetta da lui: cantante folk, cantautore di canzoni di protesta, cantante di una rock'n'roll band.
Johnny Cash mi piace da impazzire, voglio un suo disco.
Allen Ginsberg è troppo simpatico, negli anni sessanta e anche oggi.
Joen Baez c'ha quella voce. Oh trovatene un'altra così.
Pete Seger da giovane non era malaccio.
Bob Dylan era già bello complicato, anche a detta di Joan Baez.
Le risposte agli intervistatori però fanno morire dal ridere.
E poi lo capisco, probabilmente ha fatto proprio bene, ti fai inglombare dalla fama e l'hai avuta.
Bob Dylan invece è sempre qua, e fa concerti.
Ci vorrei andare ad un concerto di Bob Dylan.
Una volta ho conosciuto un tipo che ogni volta che Bob Dylan veniva in Italia, lui c'andava.
Bel posticino il Greenwich Village nei primi anni sessanta.
La marcia su Washington.
Martin Luther King.
Il film di Scorsese arriva solo fino al 1967, mi sembra, o giù di lì.
Poi?

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