23.1.09

The millionaire


Danny Boyle Danny Boyle.
Trainspotting fu una genialata.
The beach, mi dimentico in continuazione che l'hai fatto te.
Con 28 giorni dopo, ti sei un po' ripreso.
Millions, bah, carino.
Gli altri non li ho visti
The millionaire, traduzione italiana di Slumdog millionaire, ti becchi 10 candidature all'Oscar. Complimenti. Ma, Danny Boyle Danny Boyle, a me non è piaciuto un granché. Hai fatto questo film in stile Bollywood con storia d'amore, bassifondi, riscatto dello sfortunato, delinquenza, sangue, soldi, poveri bambini, cattivi veramente cattivi, prstituzione, tradimenti (mi sono dimenticata qualcosa?); ma perché? Non mi è sembrato di vedere né una presa in giro anche bonaria, diciamo, dei film indiani né una specie di omaggio agli stessi film, nonostante sia girato in India, ci siano solo attori indiani, e la storia sia abbastanza assurda. Non ho capito neanche tutte quelle inquadrature oblique. Ed è troppo lungo.
Scusa ma qualcuno te lo doveva dire, ora che ti stai montando la testa come non mai per tutte quelle candidature. Ma ho la cura per te: tutte le sere, dopo il pasto, riguardati per favore Trainspotting.
Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxi-televisore del cazzo. Scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza sulla vita. Scegliete un mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici, scegliete una moda casual e le valigie in tinta. Scegliete un salotto di tre pezzi a rate ricoperto con una stoffa del cazzo, scegliete il "fai da te" e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina, scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate con schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi, scegliete un futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro...
Ma qualcosa m'è piaciuto nel film, e te lo voglio dire così non ti butti troppo giù: quando citi te stesso, e Trainspotting in particolare; sulle colonne sonore sei ancora forte; il balletto bollywoodiano dei titoli di coda e i titoli di coda stessi.
Su via, non te la prendere.
Baci e abbracci,
Sburk

PS: Anthony Lane, il critico cinematografico del New Yorker, non te lo vorrei dire, ma è d'accordo con me. Leggi.

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