10.12.08

Fuori e dentro la TV


Mi sono appassionata a 24. Quella serie partita nel 2001 e che ora è arrivata tipo alla settima stagione o giù di lì. Io mi ci sono appassionata la scorsa settimana. Perché io faccio parte di quegli insopportabili snob, lo confesso, che se una cosa va di moda, che se una cosa se ne parla molto, anche negli ambienti alternativi (aha aha ambienti alternativi, snobbissimo, ora vomito, e non lo cancello perché devo espiare), io non la compro, non la guardo, non la leggo, non la ascolto. Magari qualche anno dopo. Feci così anche con i Nirvana, poi Cobain morì, diventarono un gruppo cult, e non lo puoi proprio dire che ti piacciono i Nirvana. I Nirvana saranno sempre di moda. Povero Cobain.
Ma parlavo di 24. Dire che mi ci sono appassionata non rende l'idea. Mi ci sono fissata, me lo sogno la notte, e sono incubi, programmo la mia giornata intorno a un paio di puntate almeno, mi voglio fidanzare con Jack Bauer, Jack Bauer può tutto e non è un supereroe. Ieri sera ho toccato il fondo: non l'ho guardato perché sentivo che le 24 ore (sempre quelle) che mi avevano separato dalla precedente visione mi avevano in qualche modo disintossicata e non volevo ricadere nel loop, non volevo riavere gli incubi. Comunque mi mancano cinque puntate da guardare per finire la seconda serie e poi almeno per un po' smetto. Chi mi vuole male mi faccia trovare casualmente un DVD con tutta la terza stagione.
Comunque per chi non lo sapesse, 24 si chiama 24 perché tutta una serie è fatta di 24 puntate di un'ora (compresi gli intervalli pubblicitari) e gli eventi del telefilm avvengono in tempo reale. Il protagonista, lui, Jack Bauer, lavora più o meno per il CTU - counter terrorist unit e in ogni serie, o almeno nelle due che ho visto il CTU e Jack Bauer sono alle prese con delle emergenze pazzesche, tipo bombe nucleari o giù di lì. Un altro protagonista, almeno nelle prime due serie, è un politico americano che nella prima serie corre per le presidenziali e nella seconda è il presidente degli Stati Uniti. E' un politico fantastico, bravo, intelligente, umano, che prende tempo, che pensa con la sua testa, onesto, onestissimo da imbarazzo, peggio di Gipi, che fa sempre la scelta giusta, pensa con la sua testa, distingue i buoni dai cattivi, non scende a compromessi. Insomma un alieno. E nero. Un presidente americano nero, il primo, anche nel mondo inventato di 24.
La prima serie, in cui David Palmer, così si chiama, vince le primarie, l'ho guardata mentre Obama vinceva le elezioni. Mi sono commossa al suo discorso di vittoria delle primarie come mi sono commossa al discorso di vittoria delle elezioni di Obama (e qui si potrebbe aprire una parentesi infinita) (oh! io mi commuovo facilmente per queste cavolate) (poi è un periodo che mi commuovo ancora più facilmente, e ora arriva anche il natale).
Guardando la seconda serie mi sono chiesta: 24 avrà contribuito a mettere nella testa degli americani che un presidente nero era davvero una possibilità e una possibilità di politico diverso (onesto, pacifico, etc...)? Barak Obama si sarà ispirato a 24 per decidere il corso della sua vita e i suoi discorsi elettorali?

6 comments:

Anonymous said...

Per Natale ti porto i Flight of the Conchords. Kiwi genius. L'alternativo transavanguardistico transoceanico.

Anonymous said...

che mi farà commuovere?

Anonymous said...

Nooo. Cos'è questa mestizia natalizia?
È da ridere.

Anonymous said...

e poi ne parleremo solo io e te e tutto il resto del mondo sarà tagliato fuori... ah ah
un nuovo anthony lane, che a proposito, i'm not there, non gli è piaciuto proprio per niente

Anonymous said...

sì, a suo tempo avevo atteso con ansia la sua stroncatura. e poi ho goduto. he he.

Anonymous said...

Allora! Voi e le vostre innumerevoli sub-sbu-snob-identità. Basta monopolizzare i commenti! Lasciate spazio anche agli altri, insomma!