26.9.16

Wild



Sì è un po' un'americanata, ma essendo un film americano che a differenza di quelli di Baumbach non cerca di essere europeo non può altro che essere americano. Quindi è un americanata nel senso che c'è quel american way of life o american dream che mollo tutto e ricomincio da capo, e ce la posso fare, perché credo in me, credo nella bellezza del  mio grande paese che mi salverà; anche le storie di personaggi che cadono molto in basso e poi si redimono è molto americano,
Il regista di Wild però è canadese e c'ha pure un nome francese (mega invidia di Baumbach): Jean-Marc Vallée. Lui è quello di Dallas Buyers Club, molto apprezzato, che io ho cominciato a guardare ma metteva angoscia e ho smesso. Magari ci riprovo.
Wild è tratto da una storia vera. Americana. La storia vera, altra cosa molto americana. La storia vera prima è uscita in forma di libro scritto dalla protagonista. Il libro appassionò molto Reese Witherspoon che ne comprò i diritti per farne un film e che nel quale poi avrebbe interpretato la protagonista.
L'adattamento cinematografico del libro l'ha fatto Nick Hornby, inglese.

Ok, credo di aver chiuso con i riferimenti nazionalistici.

Wild è un bel film. La prima scena è meravigliosa. Cheryl arriva in cima a una montagna col suo mega zaino e si siede ad ammirare il panorama bellissimo americano. Si toglie uno scarpone e si intravede il calzino macchiato di sangue dove c'è il pollicione. Si toglie a fatica e con dolore anche il calzino e mentre cerca di capire in che situazione si trova il pollicione - io ho chiuso gli occhi perché armeggiava con un'unghia rotta - lo scarpone le cade giù per la scarpata. Ciao ciao scarpone. Cheryl comincia a urlare e a imprecare e si toglie l'altro scarpone e continuando a urlare e a imprecare lancia giù dalla scarpata anche quello.
Wild racconta la storia di Cheryl che per superare un brutto periodo decide di percorrere da sola una buona parte (circa 1700 km dal sud della California al confine tra Oregon e Washington) del Pacific Crest Trail.
Wild è un film ben fatto. Dosa bene dramma e commedia, pesantezza e leggerezza. Dosa bene anche il racconto del viaggio a piedi, i pericoli, le meraviglie, gli incontri, le disavventure, con i tanti flashback che mettono insieme un pezzettino alla volta la storia di Cheryl.
Cheryl, lo sapete già, è interpretata da Reese Witherspoon e m'è piaciuta. Ma soprattutto m'è piaciuta, e mi piace sempre, Laura Dern che nel film interpreta la mamma di Cheryl.


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