Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti. (Robert Louis Stevenson)
24.3.11
Bimbi
Quando exco era piccolo e ancora avevo la convinzione di poter influenzare la sua vita futura compravo o prendevo in biblioteca un mucchio di libri per bambini. Pensavo in questo modo di nutrire la sua vena artistica e quella di appassionato lettore.
Il risultato è stato che ogni tanto legge un libro. E' un fatto così raro che fa notizia e ne scrivo qui.
Per quanto riguarda l'arte, è passato molto tempo da quando me lo portavo dietro a forza per musei, barattando una visita allo stadio di Barcellona per quella al museo di Mirò. Davanti a opere d'arte contemporanea, la sua reazione tipica era questo lo saprei fare anch'io. Davanti a opere d'arte più tradizionali la sua reazione era guardarsi intorno alla ricerca della sedia del custode sperando di trovarla libera. Ascoltavo sempre con meraviglia i racconti di certe guide di certe mostre, ad esempio di Kandinsky, che raccontavano come i bambini non avevano bisogno di spiegazioni davanti ai suoi quadri, capivano tutto subito, entravano d'istinto nel senso dell'opera. A exco questo non succedeva. Mai.
Il 22 marzo hanno premiato i nuovi migliori illustratori di libri per bambini.
Qui un sito che ne raccoglie di belli.
Sopra, un classico: Quentin Blake.
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3 comments:
Io ho stampata nella memoria quella volta in cui portasti un Giulio di circa 8 anni a vedere un Re Lear non proprio avvincente e lui si spalmò per terra nel palco a partire se non sbaglio dall'atto II, scena i.
La grande utilità del palchetto, se non fai rumore, ci puoi fare un po' quello che ti pare anche spalmarti per terra e dormire. E forse quella volta Giulio c'aveva anche ragione.
Togli pure il forse!
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