Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti. (Robert Louis Stevenson)
9.12.10
LDPF
A Lucca come ogni anno c'è il Lucca Digital Photo Fest. E come ogni anno, almeno quando ci vado io, piove. Quest'anno però era prevedibile.
Sono 17 le mostre sparse tra i vari palazzi e chiese lucchesi. Il mio luogo preferito rimane sempre la ex-manifattura tabacchi.
Caratteristica di questa edizione è la larga maggioranza di donne fotografe tra cui l'invitata d'onore, Sandy Skoglund. Americana, nome a me sconosciuto ma di cui avevo già rivisto il suo Revenge of the Goldfish. Sua peculiarità è il non limitarsi al solo click ma costruire l'immagine prima di farne fotografia, costruire nel vero senso della parola, con le proprie mani e la cartapesta, il gesso, il legno, la cingomma.
Poi Donna Ferrato, anche lei americana, è a Lucca con due mostre: una sul quartiere newyorkese di Tribeca e l'altra, per la quale è soprattutto conosciuta, sulla violenza domestica sulle donne.
Le foto di Giorgia Fiorio, italiana, sono state scattate in 30 paesi diversi e riguardano l'individuo e la religione. Francesca Woodman, anche lei americana, ma che ha vissuto per un periodo anche in Italia, è presente con delle piccole foto soprattutto autoscatti.
Sara Munari ci mostra il mondo dei Rom a Lecco.
Tracey Moffat, australiana è presente con 3 video che attraverso collage di brevi scene di numerosi film ci racconta dell'amore, della rivoluzione e della dannazione.
Per concludere la panoramica femminile (qualcosa ho saltato) c'è un'ampia collezione di ritratti di Marilyn Monroe.
E citerò anche un uomo: Jan Saudek, di cui non saprei che dire, va visto.
La mostra termina domenica. Per vederla tutta a modino ci vogliono due giorni.
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3 comments:
voto Giorgia Fiorio
Sì le sue foto erano belle. Io ho fatto l'errore di guardare un pezzettino di una sua intervista prima di entrare nelle stanze della mostra, e mi è stata un po' antipatica. Anche se credo che non si debba confondere l'artista con l'opera.
voto contro la Fiorio
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