Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti. (Robert Louis Stevenson)
26.1.10
In ricordo di Pinter
Poi basta, con questi memoriali.
Poco più di un anno fa, era il 24 dicembre 2008, moriva il drammaturgo Harold Pinter. Era malato da tempo e era già sorprendente che avesse resistito così a lungo. Ma col caratterino che doveva avere forse così sorprendente non fu. Nel 2005 vinse il Premio Nobel, e siccome stava già male non andò a ritirarlo ma mandò un video col suo discorso. Nel video, che si può vedere qui e c'è anche la traduzione in italiano, Pinter è seduto con una copertina che gli copre le gambe, come un simpatico nonnino. Ma simpatico Pinter non credo lo fosse, e neanche quello che disse nel suo discorso.
Per me, ma insomma non è che dico qualcosa di strano, Pinter è uno dei più grandi drammaturghi mai esistiti. Le sue opere asciutte e cattive mi piacciono tantissimo. Si dice che Tarantino sia un suo grande fan e che si rifaccia a lui per i suoi dialoghi, come ad esempio quello tra John Travolta e Samuel Jackson all'inizio di Pulp Fiction mentre vanno a casa di quei ragazzi che poi uccidono. Ha scritto anche molto per il cinema, soprattutto negli anni 70.
Per ricordarlo ecco un link a un sito dedicato a tutto di lui, tra cui la possibilità di scaricare un documentario contro la guerra in Yugoslavia.
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