Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti. (Robert Louis Stevenson)
6.3.09
Solo show
Vinicio Capossela sta bene. Lo si intuisce guardandolo lì sul palco del Teatro Verdi di Firenze. Lo si intuisce bene forse anche perché eravamo in quarta fila, e io gli ho visto gli occhi che brillavano ogni volta che ci guardava per raccontarci qualche anedotto sulla canzone che stava per cantare.
Vinicio Capossela è in gran forma. Il concerto è durato quasi tre ore e lui ha cantato e saltato tutto il tempo. Certo la maggior parte del tempo sta seduto a qualche pianola, grande e piccina, ma l'energia si vedeva.
Vinicio Capossela sorride sempre, anche quando si mette la maschera di minotauro e si arrampica sulla gabbia.
Non sbaglia una nota, neanche quelle di Il gigante e il mago, prima canzone dell'ultimo CD, Da Solo, e con cui apre il concerto, e che a me non piace un granché, ma ieri sera sì. Nella prima parte del concerto fa precisi precisi, pari pari, in ordine, tutti i pezzi del CD, e sono veramente uguali al CD, ma sono totalmente diversi. Davvero.
Vinicio Capossela sul palco si diverte un mucchio, e te lo fa capire. Soprattutto se sei in quarta fila e un po' laterale.
Nella seconda parte del concerto canta canzoni vecchie, molte da Canzoni a manovella, qualcosa da Ovunque proteggi, ma anche Che cos'è l'amor e All'una e trentacinque circa. E non è banale, ma vorresti non finisse più, perché sono belle e lui le sa cantare proprio bene.
Con Vinicio Capossela impari sempre qualcosa. Per esempio che esiste uno strumento che si chiama theramin e che si suona muovendo le mani su e giù ma anche di lato, come se tu stessi scacciando una mosca. Ma non si tocca lo strumento, che è una specie di scatola rettangolare con un'antenna, le mani interagiscono solo con le onde. Credo. Ma sicuramente non è Vincenzo Vasi che ci prende in giro. Vincenzo Vasi, chiamato Lupo, suona una serie di strumenti strani oltre al theramin (vibrafono, marimba, glockenspielt, campionatori e piani giocattolo). Prometto prossimamente una lezione sul glockenspielt, contenti? Gli altri musicisti sono meno stravaganti: Mauro Ottolini (susafono, trombone, bombardino e giocattoli), Achille Succi (sassofono, clarinette e clarinetto basso , giocattoli), Alessandro Stefana (chitarra, banjo, elettronica, autoharp, slide guitar, violinarpa).
L'atmosfera è sempre un po' quella del circo e del burlesque e quindi non potevano mancare il gigante, il mago, la squinzia anoressica del mago che più tardi farà anche la medusa, e un bel giocoliere, ma di questi, Vinicio te lo devo dire, se ne poteva fare anche a meno.
Infine, altri grandi protagonisti del concerto sono i cappelli: da marajà, perché se no la canzone non viene per niente bene, tube varie, cappelli di paglia, da marinaio; e guardandoci in giro per il teatro capiamo subito che il vero fan di Capossela è quello col cappello giusto. Se ne vedono tanti. Noi non li abbiamo. Ci sprofondiamo timide nelle poltrone e ci godiamo il Solo Show lo stesso. Tanto tanto.
(foto by dani)
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2 comments:
urca. ho scoperto un mondo... sono contento che la serata sia andata bene! e che i posti vi abbiano permesso di leggere lo scintillio dell'occhio ;-)
Prologo:
Partenza abbstanza scorrevole sui nostri racconti, una sigaretta, qualche colpo di tosse, attenta all’autovelox e poi vai che a Firenze c’è traffico.
Alle 20.19 ora di punta
“sarà successo qualcosa?”
“No, so che Firenze è sempre così piuttosto dove si va?”
“Ma..io andrei di là e parcheggerei nei pressi appena troviamo posto”.
Va bene, sono d'accordo.
Passo, perché no?
il rosso non è un colore al semaforo fiorentino.
Di entrare entreremo, e forse la prima canzone sarà andata.
Al massimo in piedi, così si balla…
cavolo però, una volta che avevamo gli accrediti in platea!
IV fila 21-23: loro in ritardo, noi in tempo. Sedute dopo bagno e cibo. Perfetto: si può cominciare.
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