Vado a comprare le sigarette, e come in quasi tutti i 7-Eleven il commesso è immigrato. Non saprei dire di dove fosse, portava un bel turbantone rosso in testa, in tinta con la divisa, volto mulatto, barba bianca, sui sessanta. Mi domanda se le sigarette sono per me, e a quel punto mi chiede di mostrargli un documento (ehm, si, sono vietate ai minorenni, si vede che porto bene la mia età, o che dovrei ricordarmi di pettinarmi la domenica mattina). Quando ha visto il passaporto mi ha sorriso, ha guardato la prima pagina, “ah, Italy? Europe?”, e lo toccava, lo lisciava. Mi ha chiesto come mai non avessi la patente o la carta d’identità americana, poi mi ha domandato se fossi lì per lavoro. “Immigrant?” Gli ho raccontato che sono qui da un anno, e che presto tornerò a casa. “You don’t like here?” E io “Mmmm, do you?” Lui mi risponde “No, and my heart is not here, but it’s the place where I have to live”. Sono uscita con un gran magone.
3 comments:
...e anche di lunedì mattina pesa parecchio...
turbante+ barba= sikh
com'è che il Bart ha sempre ragione? mi sa che era proprio lui
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