1.6.06

You can't swing a dead cat without hitting in some piuttosto che

(Il titolo me lo ha suggerito la Prof.ssa Hannah J Susannicchi-Subu come lezione per casa)

Qualcuno di voi numerosissimissimissimi lettori si è mai messo lì a fare la lista delle cose che vi fanno innervosire? Prima di tutto bisogna essere appassionati di liste, se lo si è allora qualsiasi argomento va bene, ma quello sulle piccole cose che fanno venire la stizza è divertente, soprattutto se c'è qualcuno che è paranoico.
Ecco la mia lista:
1. le note nei libri sono infondo al libro invece che a fondo pagina;
2. ti finisce la cartaigenica, te te ne accorgi solo quando hai già fatto, sei ospite a casa di semplici conoscenti;
3. tagliano i titoli di coda nei film;
4. hai lavato una caterba di piatti, soddisfatta guardi il tuo acquaio che dopo giorni torna a luccicare e ti portano la tazzina da caffè che avevi lasciato in tavola;
5. il tuo interlocutore usa troppo e male il piuttosto che.
Avrete capito che è sul piuttosto che che mi voglio soffermare. Mi dà sui nervi a bestia, più di qualsiasi altra cosa.
Copio dal Garzanti:
avv.
1 più spesso, preferibilmente: si muove piuttosto in bici che in auto; non ho fame, berrei piuttosto un caffè
2 o piuttosto, o meglio: vediamoci in piazza, o piuttosto venite a casa mia
3 alquanto: è piuttosto vecchia; è piuttosto antipatico dover fare quelle scale
4 invece: dimmi piuttosto come la pensi || Nelle loc. cong. piuttosto che, di, anziché, pur di non: dovresti restare piuttosto che partire; piuttosto di (che) cedere, morirebbero.
Quindi piuttosto che non è sinonimo di oppure, tutt'altro, secondo il Garzanti, poi ognuno è libero di usare la lingua italiana come meglio crede (tipo spengere piuttosto che spegnere, fate voi). Ma per chi non fosse ancora convinto, lo invito a leggere questa risposta dell'Accademia della Crusca, e farsi bene bene un esame di coscienza, o pittosto di identità.
Ora mi tolgo questo cappottino rosso, perché muoio dal caldo.

3 comments:

Anonymous said...

E ancova ci viene in soccovso la pvestigiosa Accademia, che vipovta un bvano di Giuseppe Patota (e dico Patota)dal suo "Il salvaitaliano":

"I dubbi sull'uso linguistico corretto ci possono venire nei momenti più impensati: anche quando, ad esempio, dobbiamo spegnere la luce, e non sappiamo se spegnerla o spengerla. Vanno bene tutte e due le forme: l'unica differenza sta nel fatto che spengere è diffusa, oggi, solo in Toscana, mentre spegnere è usata nel resto d'Italia."

Anonymous said...

grande sburk!! anche io odio i vari "piuttosto che" soprattutto perché sentit la prima volta nel mio periodo milanese..

bart said...

io non vorrei infamare il campione locale del piuttostoche (è un amico) ma lo conoscete in molti.
Se dico spegnere la luce posso anche dire io spegno la luce?