18.6.06

The hugging generation

Dal Seattle Times della scorsa settimana.
Luogo: un liceo di Seattle. L’amministrazione sembra non vedere di buon occhio che gli studenti si abbraccino, per cui in risposta viene fatta una petizione e in un giorno vengono raccolte 80 firme (tra i 250 studenti iscritti) per sottolineare il loro diritto ad abbracciarsi. In realtà non era un vero e proprio divieto, solo che il preside era preoccupato che questi abbracci nei corridoi potessero durare troppo.
Ma l’episodio fa capire (sostiene il giornalista) come l’abbraccio sia importante per gli adolescenti di oggi. Un gesto un tempo riservato a bambini e parenti arrivati da lontano, oggi è diventato il saluto preferito tra gli adolescenti. “Boys are hugging boys. Girls are hugging girls. Girls are hugging boys. They're a hugging generation.” Uomini adulti che si abbracciano fanno notizia, e pare ci sia stato un certo imbarazzo quando il Presidente Cinese in visita lo scorso aprile ha abbracciato un dirigente della Boeing. Se nel resto del mondo l’abbraccio non suscita clamore, in alcune scuole locali crea nervosismo. Seguono i discorsi di alcuni Presidi di medie e licei della zona:
Preside Stewart: “cerchiamo di scoraggiarli perchè questo gesto, rivolto alla persona sbagliata, potrebbe essere interpretato come avance o molestia sessuale. Gli insegnanti evitano di abbracciarsi, e cercano di evitare che gli studenti lo facciano per gli stessi motivi.”
Preside Fritz: “un abbraccio dovrebbe durare non più di tre secondi, passati i quali il gesto è da considerarsi alla stregua di un atto osceno in luogo pubblico. Alcuni ragazzi ci provano, ma noi li fermiamo”
Preside Night: “i ragazzi spesso fanno tardi per gli abbracci in corridoio. Ci sono solo 4 minuti di intervallo, diventa impossibile se si fermano ad abbracciare chiunque”.
A questo punto segue un’attenta analisi del giornalista. Insomma, che succede con l’abbraccio? Perchè è diventato il saluto di scelta tra gli adolescenti? E quante varianti ci sono? E come gestire l’abbraccio “esponenziale” (prendiamo un gruppo di adolescenti che si salutano, ogni ragazza abbraccia le altre, se sono 6 ragazze sono già 15 abbracci).
Parla Sharon McClintock, una matricola cresciuta in una scuola cristiana in cui erano permessi solo abbracci tra studenti dello stesso sesso. Unica eccezione l’abbraccio consolatorio, che era concesso, però solo di lato. Sharon, che si autodefinisce esperta di abbracci, ne descrive le possibili varianti: “ci sono l’abbraccio “drive-by” (rapido, tra amici prima di entrare in classe), quello “true friend” (i ragazzi sollevano le ragazze e fanno una mezza giravolta), e quello “fantastic news” (ad esempio quando un amico è stato ammesso alla scuola di cucina (!), e di solito è accompagnato da effetti sonori).
Dopo altri esempi, l’articolo si conclude con le parole di tale Ron Sim, definito un vero e proprio “serial hugger”: "If everyone did it, the world would be a better place."
Mah, personalmente non credo di poter aggiungere molto. Un abbraccio a tutti voi. Di quelli a koala.

4 comments:

Antoinette said...

amo la lengua italiana!!!


saludos!

Anonymous said...

Non per consolarti, ma in Italia non è che siamo messi meglio...
http://www.notadisciplinare.it/index.php

Anonymous said...

@geko
bah, insomma. credo che arrivare a catalogare gli abbracci, decidere che sopra i 3 secondi si passa all'avance, che sono una perdita di tempo tra le lezioni, sia decisamente ben oltre, e sia molto più preoccupante.

Anonymous said...

Beh,anch'io avevo letto che negli states si organizzano degli incontri, anche tra gente che non si conosce, dove ci si coccola, ci si liscia, ci si abbraccia, ma tassativamente senza mai sconfinare: i cuddle parties.

E qui può tornare utile il mio Oscar Wilde Quotes Widget: "America is the only country that went from barbarism to decadence without civilization in between."