(sottotitolo: un post per sus)
Ieri, sono andata a sentire i Quintorigo a Lucca. I Quintorigo li ho scoperti a un Sanremo di qualche anno fa dove non hanno vinto, saranno arrivati ultimi, ma si aggiudicarono vari premi della critica. Sus mi registrò una cassettina che io ascoltai continuamente tutta quell'estate, soprattutto su e giù per la Corsica di notte, era il loro album 'Rospo'. Quindi era tanto che non li sentivo. Il loro miscuglio jazz-classica-pop mi piace assai e qui mi fermo perchè di musica non so proprio che dire. Però, però... la nuova cantante, che si chiama Luisa Cottifogli, e che è decisamente brava anche se certe volte forse esagera con le sperimentazioni vocali, e sicuramente non è semplicissimo trovare una che canti così, nel senso che quelli di Quintorigo usano la voce come se fosse un altro strumento musicale (gli altri che non cantano suonano il violoncello, il violino, il contrabbasso e il sax, e una voce non deve sfigurare), insomma, non riesce a sostituire il vecchio John De Leo, il loro precedente cantante. E' un po' poco carismatica, vestita come se avesse smesso da cinque minuti di lavorare dietro lo sportello di una banca, prova ad intrattenere un po' il pubblico ma senza grande successo. Anche De Leo era bassino, ma lei di più, e certe volte succede che ti sparisce, e non riesci a trovarla più sul palco. Però è brava, bravissima, una voce, giuro, davvero. Ma che fine ha fatto John De Leo? E perché se n'è andato?
Per chi non li conoscesse e per chi li voglia riascoltare, giovedì 4 maggio sono in diretta su Radio3 alle 14.00 nel programma Fahrenheit in diretta in concerto da Torino, Fiera del Libro.
1 comment:
a quanto pare john era un'insopportabile prima donna. così almeno mi disse Alice-detta-Cinzia, quella tipa che incontrammo al concerto dei karate sulla collinetta deifflog, e che li conosceva piuttosto bene.
P.S. Qui da noi è in atto una parziale rivalutazione di sufjan, che snobbai con inutile sicumera a casa tua. Ma la rivalutazione è parziale perchè si limita a Decatur, di cui abbiamo lietamente fruito prima con sfrenati balli sul tappeto buono del salotto, poi con una nostra reinterpretazione alla ike&tina.
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