La sinistra tutto questo non solo non lo ha capito, ma lo ha favorito con la sua assenza di analisi, con il suo provincialismo, con il suo spirito bottegaio, che le ha impedito di unificarsi.
Penso che, fatti i conti, una sinistra unita sarebbe oggi il terzo partito, dietro Forza Italia e i DS, davanti alla Margherita e a Alleanza Nazionale.
Chi non ha voluto questo dovrà farsi l'autocritica
Ma anche nei settori più moderati e arrendevoli del centro sinistra – penso ai DS - e ai settori più aperti del mondo cattolico, s'impone una riflessione. A meno che si arrendano al risucchio ormai quasi inevitabile, di un inciucio centrista (a cui molti pensavano anche prima di questo risultato, e che ora rilanceranno come una necessità “per governare”) che la farà finita con ogni ipotesi di alternativa al disastro.
Voglio aggiungere solo una notazione, a futura memoria. Nella campagna elettorale non si è parlato del mondo, della politica estera. Che saranno invece proprio gli elementi che costringeranno tutti a un brusco risveglio.
La battaglia per un'altra sinistra, “invece di questa sinistra”, si farà in un contesto internazionale di grande drammaticità, che farà impallidire le discussioni sugli schieramenti, le alchimie provinciali che tutti voi ascolterete all'infinito nei prossimi giorni.
Noi dovremo invece partire proprio da questo per tentare una ricostruzione: dicendo quelle verità che il centro-sinistra non è stato capace di dire. E per questo non è stato capace di vincere, oppure di vincere in modo convincente.
(Letto su http://www.ilcantiere.org/)
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