Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti.
(Robert Louis Stevenson)
Di Pia Pera non ho letto tutto il libro L'Orto di un perdigiorno, ma mi è piaciuto e l'ho consigliato e regalato. Mi è piaciuto il suo approccio all'orto e al giardinaggio, spontaneo, senza tanti fronzoli, senza tante regole e senza tante filosofie - anche se il suo approccio è una filosofia. Pia Pera l'avevo scoperta da poco e sapevo che era molto malata. Dispiace se ne sia andata.
Leggendo i vari articoli apparsi sui quotidiani scopro che tra i suoi vari libri ne ha scritto anche uno in cui parla proprio della sua malattia e del poco tempo che le è rimasto. Mi piace il titolo "Al giardino ancora non l'ho detto", che è ripreso da una poesia di Emily Dickinson.
Le piscine, quelle chiuse, sono sempre stati luoghi che mi hanno affascinato.
L'acqua sempre un po' fredda, l'odore di cloro, i costumi interi, le cuffie e gli occhialini, gli asciugamani appoggiati dove capita, le ciabatte ammucchiate vicino alla scaletta, il frastuono delle braccia e le gambe sull'acqua, il rimbombo delle istruzioni degli istruttori, i vetri appannati...
E poi il nuoto sincronizzato, potrei guardarlo per ore.
Bel video, bella musica.
Bene!
Perché ho trovato una serie di quelle che vuoi guardarti una puntata dietro l'altra: Gotham!
Perché ho trovato un album che ascolto su repeat da giorni: Hombre lobodegli Eels. E in particolare una canzone che va su un suo personale repeat durante il repeat di tutto l'album: The look you give that guy.
Perché ieri sera ho finito di leggere Slightly out of focusdiRobert Capa anche se più che di fotografia parla della Seconda Guerra Mondiale, ma il libro è pieno delle sue foto bellissime.
Autoritratto con John Steinbeck, anche lui reporter di guerra (1947)
Leggo e traduco per voi dal Guardian dove potete vedere anche il video di qualità migliore:
Alle minacce del ladro armato il proprietario di un ristorante da asporto reagisce continuando a servire un cliente
Said Ahmed racconta di come ha ignorato l'uomo armato col passamontagna, continuando a preparare il souvlaki di pollo al cliente, per poi alla fine voltarsi e andarsene.
Il proprietario di un ristorante da asporto ha raccontato di come "ha levato il potere" a un aspirante ladro semplicemente ignorandolo.
Said Ahmed di Christchurch in Nuova Zelanda aveva deciso di finire di servire il cliente prima di allontanarsi dal bancone mentre un uomo col passamontagna e una pistola lo minacciava.
Il filmato dell'episodio è stato pubblicato dalla polizia sulle reti sociali e mostra come Ahmed, originario dell'Egitto, sembra quasi sorridere durante lo svolgersi degli eventi. "L'uomo voleva spaventarmi e io ho deciso che non lo poteva fare," ha detto Ahmed al Guardian.
"Ho consegnato l'ordinazione al cliente perché volevo che lasciasse il ristorante e non essere in pericolo."
La tentata rapina è avvenuta sabato sera al ristorante da asporto Taste of Egypt a Christchurch.
Ahmed era solo e stava preparando un grosso souvlaki di pollo per un cliente. Non c'erano persone in strada (ndt non ce ne sono mai in Nuova Zelanda) e gli altri ristoranti di kebab avevano chiuso già da un'ora. Ahmed era stanco e voleva tornare a casa.
Nel video che dura 26 secondi si vede un uomo armato e col viso coperto che si avvicina al bancone alle 22.38. Ahmed gli dà un'occhiata sbrigativa e sembra sorridere. Vede la pistola che tiene in mano e decide di ignorarla.
Ahmed, che è emigrato dall'Egitto alla Nuova Zelanda 20 anni fa e che ha una laurea in agronomia, continua tranquillamente a preparare il souvlaki di pollo e evita di guardare l'uomo. L'aspirante ladro si sposta da un piede all'altro e tiene la pistola in modo insicuro, sembra confuso dall'indifferenza di Ahmed.
Dopo aver consegnato il pacchetto al cliente, Ahmed semplicemente lascia il bancone. "Ho girato le spalle al ladro e mi sono diretto in cucina per chiamare la polizia. Mi sono detto che se avesse sparato almeno il mio corpo si sarebbe trovato più lontano e l'impatto con una pallottola sarebbe stato meno pericoloso che se fossi stato più vicino."
Scoraggiato dal rifiuto di Ahmed di aver paura l'uomo armato velocemente lascia il negozio.
"Il ladro era molto confuso dal mio comportamento. Voleva farmi paura ma non ero spaventato, togliendoli quel potere," ha proseguito Ahmed.
Ahmed ha raccontato di aver visto molta violenza prima di emigrare in Nuova Zelanda, e la tranquilla prevedibilità della vita a Christchurch ha influenzato la sua reazione.
"Il mio cuore batteva veloce e avevo paura ma non avevo intenzione di mostrargliela. Ecco perché la mia natura è tranquilla. Abito qui da 20 anni e non ho mai visto violenza. In Egitto la vedevo tutti i giorni ma in Nuova Zelanda sono calmo perché è un paese sicuro."
Da quando c'è stata la tentata rapina Ahmed chiude il ristorante prima il venerdì e il sabato sera.
La figlia di 19 anni, Yasmin, ha raccontato che il video della tentata rapina l'ha spaventata ma che la reazione imperterrita del padre è tipica.
"Ha dimostrato coraggio quando ha lasciato il bancone, ma è stato anche rischioso. Si vede che il ladro era sconcertato dalla mancata reazione davanti alla pistola che teneva in mano. E decide di andarsene."
La polizia di Caterbury prosegue le indagini.
(ndt, comunque anche il cliente mica male!)
Ma come gli viene in mente a uno che ha fatto film come Gomorra, Reality, L'imbalsamatore (gli altri non li ho visti) di girare una roba così.
Ipotesi:
1. Il film in realtà non è di Garrone. Ha fatto da prestanome a qualcuno che avrebbe poi dovuto palesarsi una volta che il film avesse ottenuto il successo mondiale. Quel qualcuno visti i risultati ha pensato bene di continuare a nascondersi,
2. Garrone si è perdutamente innamorato della costumista scartata da Il trono di spade e per consolarla ha messo su quella roba lì.
3. Il film in realtà doveva essere una pubblicità progresso del ministero del turismo per promuovere i bei luoghi italiani. Che, diciamolo, sono proprio belli: io ho riconosciuto il Castello Normanno-Svevo pugliese e le Vie Cave maremmane.
4. Garrone invidioso di Sorrentino ha cercato di fare un film da Oscar. A pomposità siamo lì.
5. A Garrone gli è dato di volta il cervello.
Comunque le immagini sono belle. Qui un articolo de ilpost sui luoghi dove il film è stato girato e qui una serie di foto dal dietro le quinte.