23.11.15

L'arte dei titoli di testa

... nelle serie TV.
Semplicissima nell'idea. Bella la musica.
Ho visto anche le prime due puntate e mi sa che mi Bosch mi piace.



3.11.15

Pedro Covo



Pedro Covo qui.

2.10.15

Tornerà









Vignola / Sardegna / Agosto / 2015

9.9.15

Youth



Andare a vedere Youth di Paolo Sorrentino quando tutti l'hanno visto.
Al cinema infatti c'era poca gente, ma c'è esse.elle che il cinema in tutte le sue forme lo bazzica parecchio. Mi siedo con lei giurando a me stessa che non le chiederò cosa pensa di Sorrentino per non farmi influenzare perché sono facilmente influenzabile anche se lo immagino cosa pensa ma non resisto e glielo chiedo.
- Non è il mio tipo.
Lo sapevo, non le piace Greenaway.
Youth è sicuramente sorrentiniano anche se sorrentinianamente più misurato di La Grande Bellezza, dove forse aveva un po' esagerato. Ci sono sempre le inquadrature perfette: le file di accappatoi bianchi, le gambe nell'acqua della piscina, le teste con occhiali degli sceneggiatori. Ci sono i piccoli personaggi stravaganti: la massaggiatrice adolescente con l'apparecchio ai denti che la sera balla da sola in camera davanti al videogioco, la coppia che non parla mai a tavola ma neanche tra gli alberi, il violinista mancino, Jane Fonda. C'è la musica, sempre protagonista nei suoi film e quella mi piace proprio sempre. Ma per me c'è soprattutto Michael Caine che avrei voluto sentire con la sua voce invece che doppiato. Michael Caine con gli occhi sempre un po' umidi anche se fa quello distante da tutto e tutti. Michael Caine è enorme e mette in ombra tutti gli altri: Harvey Keitel, Paul Dano, Rachel Weisz, Jane Fonda che però fa un micro particina. Michael Caine, sarà che fa il direttore d'orchestra che non dirige più, o solo le mucche in gran segreto tra le Alpi svizzere, sarà che fa il padre burbero ma sotto sotto no, o il marito traditore diventato vedovo triste triste, lui mi emoziona, tanto, nonostante sia doppiato.
Esse.elle: Sorrentino è bravo, ma non mi piace il suo modo di girare a videoclip.
Esse.elle un po' ragione ce l'ha.

PS: Il titolo invece non mi piace.

3.9.15

Altri umani



ACCOGLIERE di Giovanni di Mauro su Internazionale
Padre Efstratios Dimou è un prete ortodosso di 57 anni. Tutti lo chiamano Papa Stratis. Vive nel villaggio di Kalloni, sull’isola di Lesbo, in Grecia. “Ogni giorno arrivano tra le cento e le duecento persone”. Rifugiati che hanno bisogno di aiuto. Papa Stratis, insieme a un gruppo di volontari, gli dà pane, acqua, latte, scarpe, vestiti, coperte, lenzuola. Dominique Mégard ha 66 anni. È un informatico in pensione e vive nel nord della Francia. Va tutti i giorni nell’accampamento di Calais con un paio di generatori elettrici, così i migranti che vivono lì possono ricaricare i loro telefoni e restare in contatto con le famiglie.
Sarah Morpurgo coordina a Londra The bike project, un gruppo di meccanici che ripara vecchie biciclette per i rifugiati che arrivano nella capitale britannica.Angelique e Onno Bos erano in vacanza a Lesbo con i quattro figli. La sera prima di tornare a casa, in Olanda, hanno deciso di cancellare il volo per restare ad aiutare i rifugiati che per tutta l’estate sono sbarcati sull’isola. Jaz O’Hara ha 25 anni e fa su e giù tra il Kent, dove vive, e Calais, in Francia. Porta gli aiuti che raccoglie tra i suoi amici su Facebook.
Food not bombs è un gruppo di volontari che preparano da mangiare per le famiglie di migranti che arrivano a Budapest: cucinano con gli ingredienti donati dai mercati della città. Szeged è una città nel sud dell’Ungheria, al confine con Serbia e Romania. Decine di abitanti si sono organizzati per dare assistenza legale ai rifugiati di passaggio. Il gruppo si chiama MigSzol Szeged.
Da mesi decine di volontari si danno il cambio per preparare da mangiare al Baobabdi Roma, l’unico centro d’accoglienza in Europa gestito dagli stessi migranti. Mareike Geiling e il suo fidanzato, Jonas Kakoschke, vivono a Berlino. Hanno lanciato un sito, Flüchtlinge willkommen, per mettere in contattoi migranti con i berlinesi che vogliono ospitarli. Più di settecento persone hanno già deciso di aprire le loro case. Fethullah Üzümcüoğlu ha 24 anni, Esra Polat ne ha 20. Si sono appena sposati e hanno deciso di usare tutti i soldi della lista di nozze per dare da mangiare ai rifugiati siriani di passaggio nella loro città, Kilis, nel sud della Turchia, al confine con la Siria. Nelle foto del loro matrimonio li si vede ancora vestiti a festa mentre servono da mangiare a una fila di persone. Quattromila in un pomeriggio.
In tutta Europa si moltiplicano le storie di comuni cittadini che decidono di accogliere i migranti e di aiutarli, di organizzarsi per fare quello che politici e governi dovrebbero fare ma non fanno. Sono storie che non finiscono in prima pagina e non aprono i telegiornali, ma restituiscono un senso all’idea di Europa.

1.9.15

25.8.15

Fotoscioppami un po' così!







Lei è Jane Long, e trovate altro sul suo sito qui.

27.7.15

Aspettatemi

Prima o poi tornerò.
Intanto un bel bel link!




30.6.15

parolesante/2


«Si va abbastanza forte per assaporare l’ebbrezza della velocità; si va abbastanza piano per poter gustare il paesaggio e immergersi nella natura e nei suoi odori».

Margherita Hack


8.6.15

parolesante

"La fotografia è una cosa semplice.
A condizione di avere qualcosa da dire"
Mario Giacomelli

28.5.15

Aggiornamento film

Il 2015 ormai è così, tempo per aggiornare questo caro blog non ce n'è. Ma per paginaQ sono ligia al dovere. Qualche volta non ce la faccio a vedere un film, allora parlo di uno già visto oppure faccio delle liste.
Su A/R eravamo rimasti ai film di Gian Maria Volonté (ahhhh Gian Maria Volonté). Da lì il salto è stato facile ai film siciliani. E non ci crederete, ma dalla Sicilia sono passata ai film, chiamiamoli, sulla differenza sessuale, o sul variopinto modo di rapportarsi delle donne. E anche questo salto è stato facilissimo.
Perciò ecco a voi una bella lista di film da tenere a mente quando non sapete cosa guardare.

La mafia uccide solo d'estate (divertente e commovente)


Una lista nella lista di film siciliani (tanti capolavori)


Tano da morire (meraviglioso)


La siciliana ribelle (interessante ma bruttino)


Viola di mare (classica cartolina siciliana nonostante racconti di una storia d'amore tra due donne)


La vita di Adèle (bello)


Chloe (anche no)


Creature del cielo (ormai un classico, no?)


52 Tuesdays (viva l'Australia! lo troverete recensito nel prossimo Cactus)


13.5.15

L'invasione dei messaggi

quelli che ti mandano un messaggio per chiederti se possono chiamarti...
quelli che ti mandano un messaggio per chiederti se in quel momento sei in casa e poi dopo mezzora un altro per dirti che erano passati ma che siccome non hai risposto al messaggio...
quelli che ti mandano un messaggio per dirti che ti stanno aspettando sotto casa...
quelli che ti mandando un messaggio per chiederti se va bene passare ora a prenderti...
quelli che intavolano discorsi filosofici con i messaggi...

ma telefonarsi non usa più?
(soprattutto perché tendenzialmente il telefono che squilla si nota di più del bip bip del messaggio)
(che poi se hai paura di disturbarmi, e se effettivamente lo fai, io semplicemente non ti rispondo)

10.4.15

Le pescatrici sudcoreane



Si chiamano Haenyeo e si immergono senza bombole alla ricerca di pesce. La pratica dell'Haenyeo è antichissima. Le ragazze cominciano verso i 15/16 anni a impararla e fanno questo lavoro fino ai 60. La maggior parte delle Haenyeo vivono sull'isola di Jeju, in Sud Corea.

A New York termina oggi una mostra fotografica sulle Haenyeo. Sul sito della mostra, ci sono molte altre foto anche vecchie e informazioni su questa tradizione. Consiglio di farci un giro.

La foto viene dal Guardian on line.



1.4.15

Porte aperte


Eccoci all'ultimo film per paginaQ con Gian Maria Volonté.
Ah... Gian Maria Volonté!

28.3.15

Come le anatre siberiane a febbraio

"Come sempre, alla vigilia di un grande viaggio che comporta distacchi dalle proprie certezze, mi prende un po' di paura. La sfida è tosta. Sarebbe infinitamente più semplice rifugiarsi nel Libro, costruire un viaggio a tavolino. Ma il grave è che non ho ancora decifrato cosa mi spinge ad andare. Forse non lo saprò mai, non mi basterà il periplo a capirlo. Ma nei viaggi è inutile chiedersi tanti perché: arriva la bella stagione, e dentro ti senti un'inquietudine che ti porta a mollare gli ormeggi, come le anatre siberiane a febbraio quando entrano in frenesia collettiva, si ripuliscono starnazzando le piume e ripartono per il Grande Nord. Forse Annibale è solo una scusa per ascoltare l'imperativo categorico scolpito nel nostro Dna di nomadi repressi. Viaggiare."

da Annibale. Un Viaggio di Paolo Rumiz, 2008

23.3.15

Riassunto di un periodo indaffarato



È che sono tornata a studiare, e il ritmo è intenso. Non sempre trovo il tempo neanche per i film di paginaQ, ma al momento sono l'unica cosa di cui posso scrivere qui, anzi neanche: li linko e basta.
Da Francesco Rosi, regista fantastico, sono passata nel mese di marzo a occuparmi di Gian Maria Volonté, attore che mi è sempre piaciuto tantissimo. Quindi in ordine ecco i film visti (e non visti) per paginaQ ultimamente:

Salvatore Giuliano

Cadaveri eccellenti

Cristo si è fermato a Eboli

Per un pugno di dollari/Per qualche dollaro in più

L'armata Brancaleone

Da quando faccio questo master in traduzione dall'inglese in italiano non tollero più la maiuscola del verbo essere terza persona singolare è scritta con l'apostrofo - cosa che prima scrivevo per pigrizia; e ho scoperto che in italiano i titoli ma anche i nomi delle istituzioni hanno solo la prima parola con la prima lettera maiuscola (a meno che non ci siano altri nomi propri nel titolo), a differenza dell'inglese dove tendono a mettere la prima lettera maiuscola su tutte le parole principali; e che la -d eufonica (quella che si mette attaccata alla a, e, o alla o) si mette solo quando ci sono due vocali vicine uguali, quindi ed ecco ma non ad Eboli. Vi prego notate anche il mio perfetto uso del corsivo!

19.2.15

Febbraio è per Francesco Rosi




Vista la sua recente scomparsa e il fatto che avevo visto solo due film del regista napoletano, per  videoteQue di questo mese ho scelto di guardare e parlare dei film di Francesco Rosi.
I due film che avevo già visto erano Il Caso Mattei e Salvatore Giuliano: molto belli tutti e due, in particolare il secondo.

Sono già tre i film visti:

La Tregua
Ho iniziato da questo perché era da poco passata La Giornata della Memoria; ma il film non è un granché. Per niente, purtroppo. E' l'ultimo film di Rosi e forse aveva perso la sua verve.

Le Mani sulla Città
Il suo film più famoso. E qui mi posso lasciare andare: bellissimo, geniale, fantastico, capolavoro... madonnamia ma com'è che non l'ho visto prima.

Lucky Luciano
Rosi lavora spesso con Gian Maria Volonté, attore che a me piace molto. Se lui c'è il film vale sempre la pena. Meno bello degli altri film che ho visto del regista napoletano (a parte La Tregua, che proprio non conta come film di Rosi), ma molto originale per come tratta il problema mafia, e poi c'è Volonté.

A regola ne dovrei vedere solo un altro ancora, ma sento già che Rosi deborderà dentro marzo. 

18.2.15

E basta con tutto questo bianco e nero!




Un po' di colore.
L'importante è che sia pellicola.

Copio pari pari da Internazionale:

Il Rescued film project è un archivio online di immagini realizzate tra gli anni trenta e novanta. Ogni scatto proviene da rullini non sviluppati, scovati in tutto il mondo e a cui viene data una seconda possibilità. Queste foto sono ricordi che non sono mai finiti in album di famiglia o appesi alle pareti. Il team del Rescued film project crede che debbano essere viste per marcare la loro esistenza nella storia, non quella dei grandi uomini e dei grandi eventi, ma quella raccontata dai miliardi di storie che avvengono in ogni angolo del pianeta e in cui i protagonisti siamo noi. Recentemente hanno sviluppato trentuno rullini appartenenti a un soldato della seconda guerra mondiale, settant’anni fa. Il nome dell’autore è sconosciuto: tutto quello che hanno trovato con la pellicola sono stati una poesia e una lettera. In questo video si parla di quest’ultima impresa e del metodo di lavoro sulla pellicola. Tanti rullini di fabbricazione diversa, vecchi, spesso danneggiati non possono essere sviluppati seguendo gli standard indicati dalla marca. Ognuno di loro merita un trattamento specifico e rigoroso a seconda della vita che hanno vissuto. Provo grande ammirazione per questo progetto perché mi ricordo quanto fosse antipatico per me lo sviluppo quando studiavo fotografia: tirare fuori la pellicola e inserirla nella ghiera del cilindro senza vedere nulla, completamente al buio. Se vi ritrovate a sviluppare molto, l’unica cosa su cui potete fare affidamento è il tatto e se siete bravi, comincerete a vedere con le mani. (Giovanna D’Ascenzi)

11.2.15

Cartoline toscane







Venendo via da Cortona si sbaglia strada.
Era agosto.
Sei mesi fa.
Tra altri sei sarà di nuovo qua.


10.2.15

Snijeg / Neve


L'ultimo film con la neve per paginaQ. Come dico nell'articolo, questo film in Italia non è proprio uscito. Peccato, perché è veramente un bel film. Semplice, poetico, commovente, ottimista, femminile, surreale. E' un film bosniaco che si svolge in Bosnia non troppo tempo dopo la fine della guerra, con le ferite ancora tutte da rimarginare.