29.4.11

Paradiso Canto XVI



Sempre la confusion de le persone
principio fu del mal de la citade,
come del vostro cibo che s'appone;

(versi 67-69)

Un canto razzista?

28.4.11

Rieccolo

Se Obama non ti ama

Il clone ti toglie i panni stesi fuori prima che si metta a piovere.

27.4.11

Fine della stagione

Grazie Ken

My general advice is to never change the DPI unless some silly photo shop / graphics designer (nel mio caso certe riviste scientifiche) asks for it to be changed - then change it using my Change DPI instructions.

26.4.11

Si chiama Heaven

E ci si gioca anche qui.



Non so perché ma non sono riuscita a embeddarlo (non si dice?) sul blog.

L'idea però gli è venuta da questa vignetta qui:



(via qui, qui)

Sono in paradiso

Segnali


Se aprendo la porta di casa trovo tra me e le scale a sbarrarmi l'uscita una tenda quechua di quelle rotonde giganti, di quelle che per aprirle si lanciano in aria, è chiaro che la trasformazione di exco è in atto. Anche se exco tenta di nasconderlo chiamandomi tutti i giorni durante una sua scampagnata marchigiana di tre.

23.4.11

Natale con i tuoi

Pasqua col nostro amico dei gemelli in Purgatorio e Paradiso.
Infin che 'l mar fu sovra noi richiuso. Finito il XXVI.


Ieri un mendicante che chiedeva l'elemosina con una fotografia di Padre Pio in mano ci ha citato Dante e il Conte Ugolino (che però non è tra i canti che devo sapere). Ero con Exco, che avendolo fatto per tre anni di fila, qualcosina ne sa, della Divina Commedia. Exco si è inserito nel discorso del mendicante, ricordandogli che anche i figli e nipoti erano stati rinchiusi nella torre; quello se l'è presa e gli ha urlato.

22.4.11

Dante era del segno dei Gemelli

Ecco il suo oroscopo per la settimana:


Uno degli aspetti più interessanti della rivolta in Egitto è emerso quando tutto era finito. Dopo diciotto giorni di proteste, a piazza Tahrir e nella zona circostante c’era un gran caos. Quando finalmente Hosni Mubarak si è dimesso e si è cominciato a discutere di riforme, migliaia di manifestanti sono tornati con scope e sacchi della spazzatura per rimettere in ordine le strade. Ti esorto a svolgere una sequenza simile nelle prossime settimane, Gemelli. Protesta per cambiare le cose, ribellati al vecchio status quo, lotta contro la corruzione e l’ignoranza. Ma quando avrai ottenuto almeno un successo parziale, ripulisci tutto.

Exco update

Exco a Padova ascolta Controradio. Dice ha provato ad ascoltare Radio Sherwood, ma Controradio è troppo meglio. In questo ultimo periodo che non aveva il computer (per ascoltare Controradio in streaming) dice che ascoltava Radio2, ma non ne era molto soddisfatto. Però mi ha consigliato (giuro, mi dà dei consigli) un programma fatto da Vinicio Capossela, secondo me ti piace, ha detto così. Lo fanno intorno alle 19.30, dice sempre Exco, quello clonato.
Exco a Padova in bagno c'ha una copia di Internazionale. E' vero, l'ho vista! Per ora abbiamo discusso solo delle regole e su quel numero c'erano le regole per la chat. La regola 4 dice "non si chatta con i genitori". Cazzata, ha detto lui. Me lo ha detto su skype.
Exco in questi giorni si aggira per Pisa ancora in veste di clone, ma nonostante il tè verde di eccellente qualità che mi sono procurata per tempo, inevitabilmente so che tempo poco tornerà a essere zucca.

21.4.11

Esiste davvero!

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza

vv 118-120, canto XXVI, Inferno

L'Orlando Furioso


 Sempre Gustave Doré

Dieci cose che ho imparato sul mare

E' un video.
Dura dieci minuti.
Anche questo sul mare, ma quello Pacifico.
E questa volta lo si può vedere. Subito.


(via Internazionale)




20.4.11

Gustave Doré

Crescere con Gus

Si racconta che quando abitavamo a Semproniano, una sera mi lasciarono da sola in casa. C’era una festa di paese e quelle due persone che dicevano di essere i miei genitori non volevano perdersela.
Poi tanto la bambina-io dormiva.
Mentre mano nella mano i romanticoni rientravano verso casa però si sentirono chiamare e guardando verso l’alto videro la loro bambina-io sporgersi pericolosamente da una finestra. La bambina-io nel frattempo infatti si era svegliata e dopo aver fatto due chiacchiere col fedele orso Giorgi (lui sì rimasto in casa con lei) aveva cominciato a cercare quelle due persone che dicevano di essere il suo babbo e la sua mamma. Non trovandole in casa aveva deciso di cercarle fuori, del resto da fuori arrivavano un sacco di rumori interessanti. Così si sporse dalla finestra.
Che qualcuno evidentemente aveva lasciata aperta.
Avevo circa tre anni.
L’apprensione non era un sentimento tipico dei miei genitori. Neanche il timore che la propria figlia crescesse con turbe di abbandono. E neanche avevano paura che facessi incubi la notte. Mio padre lasciava a portata di bambina-io i tre volumi della Divina Commedia di Dante; quella con i disegni di Gustave Doré a pagina intera. Ovviamente i disegni dell’inferno mi piacevano molto di più di quelli del purgatorio e del paradiso. Credo di aver rischiato di diventare Asia Argento.




Questa è una delle immagini del XIII canto, che ho appena finito. Spaventosa, come lo è anche il canto, con gli uomini trasformati in alberi che soffrono e sanguinano ogni volta che viene spezzato un ramo o tutte le volte che le Arpie mangiano qualche foglia.
E se Pier della Vigna mi spiega un po' meglio il finale mi fa un favore. Non ho capito bene chi sono i due soggetti che arrivano alla fine: scialacquatori o suicidi?

Ora tocca al XXVI, poi si passa nel purgatorio.

Il colore del vento



E' un altro documentario.
E' di Bruno Bigoni.
Racconta un viaggio nel Mediterraneo. Ogni porto un racconto.
E' stato presentato all'ultimo Festival Internazionale del Film di Roma.
Partecipa nei prossimi giorni al Aljazeera Internazional Documentary Film Festival.

Così viene presentato sul sito del Festival di Roma:
Da Dubrovnik a Bari, da Istanbul a Lampedusa, il film di Bruno Bigoni - tra le pochissime voci di autori di documentari formatisi alla fine degli anni Ottanta - riempie il diario di bordo di un cargo che segue come la punta del dito su una carta geografica, le coste del mare più antico del mondo. E’ un giornale di viaggio che rievoca una storia stratificatissima (a Barcellona incontra l’ultima testimone della rivoluzione anarchica del ‘36) e una contemporaneità imprevedibile (a Genova ascolta la storia di una nigeriana giunta in Italia lungo la rotta degli schiavi). Tra Hugo Pratt e Kapuscinski, accompagnato dai suoni e dalle parole di “Crêuza de mä” di Fabrizio De Andrè, l’occhio di Bigoni beccheggia sul dorso di un oceano che, come il presente, puoi solo cercare di assecondare e mai fermare.

Mi piacerebbe vederlo.

Il trailer.

19.4.11

Soltanto il mare



E' un documentario.
Girato a Lampedusa.
I registi sono tre: Dagmawi Yimer, Fabrizio Barraco, Giulio Cederna.
Il primo è un etiope sbarcato a Lampedusa nel 2006.
L'ultimo a Lampedusa non c'era mai stato.
Fabrizio Barraco è trapanese.
L'idea nasce un po' per scherzo.
Poi diventa omaggio all'isola e ai suoi abitanti attraverso gli occhi di un migrante.

Mi piacerebbe vederlo.

Il sito

Non lo conosci!?!?!



Come si fa a spiegare Tom Waits a uno che non lo conosce e, almeno in quel momento, non c'è la possibilità di farglielo ascoltare?

Lo ridico: Orphans è bellissimo.
Tom Waits lo descrive così:

A lot of songs that fell behind the stove while making dinner, about 60 tunes that we collected. Some are from films, some from compilations. Some is stuff that didn't fit on a record, things I recorded in the garage with kids. Oddball things, orphaned tunes.

18.4.11

Ho ricominciato, spero


Con Farinata degli Uberti ho finito.
Mi stava molto simpatico; deve essere per quello che sul X canto ci sono stata un mesetto.
Ora tocca ai suicidi del XIII.

Hamlice


La Compagnia della Fortezza è sempre la Compagnia della Fortezza.
Hamlice, ovvero Amleto e Alice (non i pidocchi del prosciutto come a qualcuno è venuto in mente).
Alice è proprio lei col suo bel vestitino e la faccia curiosa che sgambetta in scena, insieme a un coniglio; si capiva dalle orecchie lunghe lunghe. C'era anche Shakespeare in scena, ma non eravamo così tanto sicuri. La moglie di Shakespeare per caso si chiamava Kate? Questo potrebbe aiutarci a capirlo. Sicuramente c'era la sua scrittura in scena, era sui muri, sui vestiti, in mezzo al pubblico, cadeva dall'alto in forma di lettere di polisterolo che qualcuno ha cercato di portarsi via, nascondendole sotto il cappotto.
Ci sono anche Rozencrants e Guildenstern e un teatrino dove va in scena altro.
Nel teatrino c'è anche un cantante che canta un po' come una cantante di opera lirica, un po' come Antony and the Johnsons con una gabbia con uccello per copricapo.
C'è il re Claudio e la regina Gertrude seduti sui troni bianchi bianchi freddi freddi.
C'è un napoletano che parla da un palchetto, e non ho capito niente ma ho riso per tutto il tempo.
C'è musica da discoteca, luci proboscopiche e balli scatenati.
C'è un pianista, che suona anche la chitarra.
C'è chi cerca di sedurti.
Ci sono tacchi alti, guepière, paillettes, trucco pesante, parucche da Luigi XIV e danze rinascimentali.
C'è che il palco è troppo piccolo e si preferisce scendere in platea.
C'è un sottotitolo: saggio sulla fine della civiltà. Ma io di solito non ci capisco niente nella maggior parte degli spettacoli della Compagnia della Fortezza, ma il mio inconscio evidentemente apprezza: mi piacciono sempre molto.

La foto viene da un account flickr insieme ad altre foto fatte durante la rappresentazione in carcere durante il Festival di Volterra, che è tutto un altro spettacolo. Io lo spettacolo l'ho visto al Politeama di Viareggio qualche settimana fa.

13.4.11

Les martyrs

Un progetto di un artista ventenne franco algerino residente a Parigi sulle rivoluzioni del mondo arabo. Soprattutto quella tunisina, tanto che per capire meglio cosa sta succedendo va a Tunisi. Il suo progetto celebra la rivoluzione e ricorda i morti che ci sono stati.

Per vedere Les martyrs cliccare sul titolo del post.

(Via unurth.)

Padova

Riviera Tiso Camposampiero

Una mostra proposta

Venerdì 15 aprile alle 19.00 al Royal Victoria Hotel si inaugura la mostra di Orlando Procopio. La mostra si chiuderà il 24 aprile, per Pasqua.
Intanto il Royal Victoria Hotel val sempre una visita; e poi un Orlando Procopio val sempre un po' di curiosità.

Cosa mette in mostra Orlando Procopio?

Quadri, sicuramente. (La maggior parte.)
Da cosa lo capisco?
Hanno una cornice!
Una cornice di legno!
Come qualsiasi quadro che si rispetti.
Ma non è la solita cornice. Intanto sono tutte fatte con legno di recupero; sono cornici ecologiche, eco-sostenibili, rigenerate; sono pancali, cassette della frutta, vecchi pezzi di quadri. E poi le cornici di Orlando Procopio raccontano una storia da sole. Potrebbero anche stare lì da sole sui muri senza l'opera da incorniciare. Incorniciare, per le cornici di Orlando Procopio, è solo un passatempo. Sono fatte a quel modo, rettangolari, gli viene naturale incorniciare qualcosa; ma potrebbero anche non farlo. Ci tengono però. Sentono che è il loro dovere, quindi incorniciano.
Insomma, cosa incorniciano queste cornici?
Un'opera!
Incorniciano un'opera figurativa, sicuramente.
Incorniciano altro legno, pezzi di iuta, tela e colori ad olio; corvi che cantano, ragazze dai capelli verdi, il mare dei palombari, torri di Pisa, bambine felici e molto di più. Ne incorniciano di tutti i colori: blu, rosso, giallo; i colori primari sicuramente saltano subito all'occhio. Ma altre volte il colore proprio non c'è, non sempre è necessario - come nelle foto in bianco nero.

E a questo punto, con tutti i personaggi al nastro di partenza, lo spettacolo comincia. Tra le cornici e le opere incorniciate si innesca una gara. Una gara a chi la racconta più lunga, a chi la racconta meglio, a chi incanta di più. Una gara all'ultimo sangue. La ragazza dai capelli verdi urla per farsi sentire, la bambina felice pensa che basti sorridere, gli uccellini cinguettano, qualcuno si fa crescere delle piume in testa tanto per attirare l'attenzione, altri si abbracciano dalla disperazione, un elefante si arrampica sul pennone più alto.
Un mascello.


Si consiglia di non aspettare l'ultimo giorno per andare a vedere la mostra di Orlando Procopio. Potrebbe non essere rimasto niente, l'elefante potrebbe aver strozzato la bambina felice, e la ragazza dai capelli verdi potrebbe aver buttato di sotto tutti gli uccellini. Si consiglia inoltre di indossare un giubbotto antiproiettoli, che chissà cosa si nasconde dietro quei pezzi di legno.

12.4.11

Emergency - il mensile


Per ora l'ho solo sfogliato.
La grafica mi piace.
Ci sono belle foto, molte a doppia pagina; e allora mi dà fastidio non potere aprire piatta la rivista per guardarle a modo.
Il formato è grosso. E' una rivista da salotto; non da borsa, tanto meno arrotolata in tasca.
Non c'è l'oroscopo (ma lo sapevano che col Brezsny su Internazionale non potevano competere); in compenso c'è la posta del cuore di Bisio (l'unico articolo che ho letto).
Quattro eurini ci stanno bene.

Martinengo-Milano-Lago d'Iseo-Lago d'Iseo-Noceto

7.4.11

Il clone è tornato

Perché era sparito. Il vecchio Exco ultimamente aveva avuto il sopravvento.

Sburk: Allora pensavo di arrivare venerdì sera, così sabato vado tutto il giorno a Venezia.
Exco: Va bene. Hai visto che è la settimana dei musei aperti gratis?
Sburk: No, non lo sapevo. Ancora non ho guardato niente, neanche i treni. Bene, così mi faccio un bel giro, e poi torno per cena. Tanto te hai da studiare.
Exco: In realtà pensavo di venire anch'io. Non so quando mi ricapita un giro culturale.

Come mi va ad Aprile

Leggo male. Dovrei leggere cose tipo danteariostoboccacciotasso ma per ora fanno solo delle giratine nella mia borsa.
Leggo Maus di Spiegelman, perché dopo non aver passato ore su danteariostoboccacciotasso un fumetto ci sta bene.
Ascolto Orphans di Tom Waits. Meraviglioso.

5.4.11

Se un figlio ti si iscrive a psicologia e tu invece di fermarlo lo incoraggi vuol dire che te la vai a cercare

Exco su skype: oggi a psi sociale han detto che l'adolescenza di un figlio ti cambia la vita...
Exco su skype: confermi?

Quentin I ♥ you



Solo ieri ho finalmente visto Inglorious Basterds.

Ero stanca e volevo andare a letto presto così ho bucato un impegno e mi sono affittata un filmino.
Poi ho preso i miei tempi. Più che altro ho pulito i cardi.
E sono andata a letto alle 2.

Inglorious Basterds scelgo di guardarlo in lingua originale.
E' un film americano, penso. Sarà in inglese, penso. L'inglese lo so, penso. Non avrò bisogno dei sottotitoli, penso.
Penso male.
Inglorious Basterds è in tedesco, francese, e inglese (anche un pochino in italiano). In tedesco so contare fino a tre, col francese me la cavo un po' meglio ma ho assolutamente bisogno dei sottotitoli. Ma l'inglese...
Inglorious Basterds è parlato pochissimo in inglese e soprattutto da Brad Pitt che però parla con un accento americano strano (il suo personaggio è del Tennessee e si chiama Aldo) e non lo capivo. Ho messo i sottotitoli anche lì.
Inglorious Basterds è molto parlato. Ho letto sottotitoli per quasi tre ore di fila a una velocità non indifferente. Una faticaccia.
Inglorious Basterds è sul cinema. Sui film, sulle pellicole che si infiammano facilmente, sul mitico cinema tedesco prima della guerra e su quello che ne fece Goebbels, sulle piccole sale cinematografiche non a caso in francia. Il cinema salverà il mondo, o meglio, avrebbe anche potuto.
Sì, poi c'è anche Hitler, ma fa una parte piccolina.
Inglorious Basterds ha un super cast. Primo su tutti Christoph Waltz che pare parli tutte le lingue del mondo, beato lui. Pure l'italiano. Per questo film ha vinto Cannes e forse anche l'Oscar. Brad Pitt - bisogna dirglielo - è bravo ok, ma il matrimonio con Angelina Jolie non fa bene alla sua immagine, lo si vede in continuazione ovunque e almeno io lo sopporto poco. Va bene, infatti per queste parti di personaggio un po' sopra le righe, Tarantino non è mica scemo. Michael Fassbender ha un fantastico accento british e fa il critico cinematografico. Diane Kruger fa quello che deve fare: la bella attrice. Mélanie Laurent che è quasi la protagonista mi ricordava Natascha Kinski. Rod Taylor fa Winston Churchill.
Inglorious Basterds, a saperne di cinema è una citazione continua.
Inglorious Basterds mi è piaciuto un casino! Oh!

Forse ho capito perché mi piacciono i film di Tarantino - perché me lo chiedo spesso e non mi do risposta. I film di Tarantino mi piacciono perché si vede chiaramente che a lui il cinema, tutto, gli piace, ma proprio tanto tanto. Gli piace, ma non la fa neanche tanto lunga con intellettualismi e puzzonismi vari. Gli piace e ci si diverte. W Quentin Tarantino!

Patti Smith 1969-1979


Un libro di fotografie di Patti Smith della fotografa Judy Linn.
L'articolo sul New Yorker.

La vignetta del New Yorker

4.4.11

My name is Bond, James Bond


E' scritto sul sacchetto dentro il quale mi è arrivato il porta pranzo fico.
Ancora non si è autodistrutto in una nuvola di fumo, ehm pardon, in una nuvola di polvere di pietra.

I links del geko ad aprile

Un po' di psicologia in inglese: il pensiero distorto, il linguaggio del corpo, imparare a discutere.
Tutto per il fai-da-te in inglese.
Un video. Non so in che lingua perché prima devo aggiornare flash. L'ho aggiornato e ho visto i primi 36 secondi. E' in inglese. Anche questo è in ambito psicologico. Geko! Stai per caso cercando di dirci qualcosa?
50 film controversi.
Tanti mai più senza. Tazza e piattino dove mettere la bustina del tè la voglio.
Per quando ci si annoia. Ma quando? E' in inglese ma ci sono le figure.
Un po' di street art.
Un po' di biblioteche.
Un po' di lego. Un po' tanti.
Prima di andare dal parucchiere, andare qui.
Il Festival dei colori in India, dove le foto ti vengono bene per forza.

Tsaramaso segnala

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C'è anche l'audio.

Il mio preferito è Amendola Park.

1.4.11