24.3.11

Bimbi



Quando exco era piccolo e ancora avevo la convinzione di poter influenzare la sua vita futura compravo o prendevo in biblioteca un mucchio di libri per bambini. Pensavo in questo modo di nutrire la sua vena artistica e quella di appassionato lettore.
Il risultato è stato che ogni tanto legge un libro. E' un fatto così raro che fa notizia e ne scrivo qui.
Per quanto riguarda l'arte, è passato molto tempo da quando me lo portavo dietro a forza per musei, barattando una visita allo stadio di Barcellona per quella al museo di Mirò. Davanti a opere d'arte contemporanea, la sua reazione tipica era questo lo saprei fare anch'io. Davanti a opere d'arte più tradizionali la sua reazione era guardarsi intorno alla ricerca della sedia del custode sperando di trovarla libera. Ascoltavo sempre con meraviglia i racconti di certe guide di certe mostre, ad esempio di Kandinsky, che raccontavano come i bambini non avevano bisogno di spiegazioni davanti ai suoi quadri, capivano tutto subito, entravano d'istinto nel senso dell'opera. A exco questo non succedeva. Mai.

Il 22 marzo hanno premiato i nuovi migliori illustratori di libri per bambini.
Qui un sito che ne raccoglie di belli.

Sopra, un classico: Quentin Blake.

3 comments:

subue said...

Io ho stampata nella memoria quella volta in cui portasti un Giulio di circa 8 anni a vedere un Re Lear non proprio avvincente e lui si spalmò per terra nel palco a partire se non sbaglio dall'atto II, scena i.

sburk said...

La grande utilità del palchetto, se non fai rumore, ci puoi fare un po' quello che ti pare anche spalmarti per terra e dormire. E forse quella volta Giulio c'aveva anche ragione.

aunty sue said...

Togli pure il forse!