8.12.09

Essedice


I personaggi ci sono tutti.
Gipi prima di tutti, protagonista della maggior parte delle sue storie a fumetti, e poi gli altri: Esse, che è suo padre, Gianni, che è Gipi da piccolo, la mamma, la zia, lo zio Piero e il soldato durante la guerra con la testa grossa tutta nera.
Gipi è Gipi.
Tutti gli altri portano la maschera.
Accade al Teatro Sant'Andrea di Pisa, che è stracolmo e ci fa caldo.
La compagnia che insieme a Gipi lo ha pensato, scritto e presentato al pubblico è quella dei Sacchi di Sabbia.
La scena è vuota. Forse come la pagina bianca. Forse perché così le maschere colorate risaltono di più in mezzo a tutto quel nero.
Gipi è Gipi, e come sempre racconta la sua storia. Personale. Intima. Ricorda Esse, le cose che gli diceva, non si addestrano i polpi, i cani da caccia si addestrano, le cose che raccontava, i ricordi di guerra, lo ricorda giovane e lo ricorda vecchio, quasi cieco ma che si ostina a guidare, nel portafoglio aveva la patente di guida accanto alla tessera dell'Unione Ciechi.
E nel momento più intimo, con le luci abbassate, le voci abbassate (troppo), in cui padre e figlio seduti in auto ricordano il giorno in cui Esse se ne andò, a me, beh, mi viene un bell'attacco di tosse.
Colpa del troppo caldo.
E mi sforzo a non tossire.
Mi sforzo tantissimo.
E nello sforzo per non tossire mi escono lacrime dagli occhi.
E quindi sono lì che piango e tiro su col naso.
Commossa.

6 comments:

Anonymous said...

anchio

MissSburk said...

L'apostrofo?
E poi uffa gli anonimi

piero said...

"bel attacco" è un insulto alla lingua italiana.

PJ said...

Ma la foto dov'è? (io non sono anonimo, e ho anche l'apostrofo... :-)

JpegSburk said...

Boh, la foto va e viene. Ora c'è senza che io abbia fatto nulla.

s'burk said...

Oh Pierino, si vede che non mi conosci. Di solito mi dimentico le 'h', oppure sbaglio le 's' con le'z', questa volta è toccato all'apostrofo. E non è stata neanche distrazione, ho fatto tutto un ragionamento sul fatto che era maschile.
Ma sbagliavo.
Va be'!
Grazie.