22.9.09

Danton



Credo di stare più con Danton che con Robespierre, ma non ne so abbastanza per pronunciarmi con sicurezza. Danton viene fatto ghigliottinare da Robespierre. Anche Robespierre poi viene ghigliottinato, ma non da Danton. Se guardi il film del grande regista polacco Wajda però stai sicuramente con Danton. Danton lo fa Depardieu. Robespierre un attore sconosciuto (a me) polacco. Depardieu fa un Danton che assomiglia a Depardieu. Wojciech Pszoniak fa un Robespierre che spero non assomigli a Wojciech Pszoniak. Il suo Robespierre è un uomo malaticcio, che cura tantissimo l'aspetto, che ha un modo strano di gesticolare con le mani, che alza poco la voce, non si lascia mai andare e non sorride.
Conosco poco Wajda e poco Danton e Robespierre, per capire veramente il film, anche se c'è poco da capire: il film si svolge negli ultimi giorni di Danton, c'è l'arresto, la sua difesa e la sua fine. Ma si capisce che dietro c'è molto di più. Leggendo qui, ho capito che il film è anche sulla Polonia di Solidarnosc, su quella rivoluzione. Wajda non aveva potuto girare Danton nella sua Polonia ed era andato in Francia. Però aveva invitato Depardieu in Polonia perché vedesse cosa stava succedendo e lui c'è andato. Leggendo sempre lì, ho capito che il film è tratto da due opere teatrali su Danton, La morte di Danton di Buchner e L'affare Danton di una drammaturga polacca di nome Stanislawa Przybyszewska (evviva il copia incolla) ed il film infatti è molto teatrale, molto asciutto, molto recitato. Sul sito ufficiale invece di Wajda ci sono dei pareri di alcuni storici sul film che infatti dicono che i due personaggi sono molto ma molto di più di quello che si vede sullo schermo, e che la rivoluzione francese è stata molto ma molto ancora di più di quello che si vede sullo schermo.
E' il secondo film che vedo di Wajda, l'altro è Katyn, e ancora la sua grandiosità che tutti dicono non mi arriva. Preferisco Polanski e Kieslowski, ma magari un giorno cambio idea.

Premesso che Bob Dylan non viene mai a noia

C'è stato un periodo nel settecento in cui la Polonia non esisteva più. Del resto una volta c'era la Prussia e ora non c'è più, e non è che ci sia stata per tanto tempo la Prussia, come invece la Francia o la Spagna o l'Inghilterra, però in quel poco tempo s'è data molto da fare, per esempio in parte è stata anche colpa sua se a un certo punto la Polonia non c'era più. Poi l'Italia ha dovuto aspettare l'ottocento per esserci, facendo una certa fatica, e guarda ora dove siamo.
I re spagnoli si chiamano quasi tutti Filippo o Carlo. In Francia il nome da re che va per la migliore è Luigi, ma c'è stato anche qualche Carlo e qualche Francesco. In Prussia si chiamano tutti tutti almeno fino al 1815, Federico e Federico Guglielmo. In Italia, cioè i Savoia, c'infilavano sempre un Emanuele da qualche parte. Gli inglesi sono stati più vari. In Svezia andava molto Carlo. Tra i reali poi si sposavano tutti tra di loro così potevano fare le guerre di successione perché tutti erano lontani parenti di tutti e quindi in diritto ad ambire al trono di qualsiasi paese.
I quaccheri si chiamano così perché tremavano (to quake) all'idea di dio. Davano anche del tu a tutti e non si toglievano il cappello di fronte ai superiori, perché credevano nella parità. Era il seicento. I calvinisti, che sono partiti da Ginevra, proibivano la musica, il ballo, l'alcol. I calvinisti in Scozia si chiamano presbiteriani, in Inghilterra puritani, in Francia ugonotti (forse per ogni paese c'è qualche differenza). Non si capisce bene da dove venga il termine ugonotto, ci sono spiegazioni diverse a seconda del libro che capita di leggere. Poi ci sono gli anabattisti ed i battisti, che sono diversi ma tutti e due pensano che non sia il caso di battezzare un neonato, meglio quando è adulto e consapevole. Se volevi diventare un gesuita dovevi essere abbastanza alto. Anche i gesuiti come la Polonia a un certo punto non esistevano più.
Ho capito che Berlusconi vorrebbe assomigliare a Napoleone. Ma non gli lega neanche le scarpe, per fortuna. Napoleone poi sarebbe un prodotto della Rivoluzione Francese.
Insomma uno studia storia e capisce che l'esperienza serve a poco, non si impara dagli errori.
Direi che quello che dovevo imparare dallo studio della storia moderna l'ho imparato.
Voglio un voto.
Voglio anche che l'estate non finisca anche se siamo già d'autunno.
Voglio andare ancora al mare.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

7.9.09

Tangled up Dylan

Tangled up in Dylan

Pat Garrett and Billy the Kid.
E' del 1973.
Bob Dylan fa una parte minore ma si nota. Il suo personaggio si chiama Alias.
I due enormi protagonisti sono James Coburn e Kris Kristofferson.
Scusate la mia ignoranza, ma Kris Kristofferson pensavo fosse morto, perché non è che l'abbia visto molto sugli schermi. Invece è vivo. Evviva Kris Kristofferson. Non si è visto molto perché un po' fa il cantante country e un po' ha avuto problemi con l'alcol. Kris Kristofferson ha scritto Me and Bobby McGee. Kris Kristofferson stava con Janis Joplin.
James Coburn invece ha sempre fatto James Coburn, ed è morto davvero. Evviva James Coburn.
Sam Peckinpah, invece è il regista. Anche lui pare fosse un bel personaggino. Comunque è quello che ha fatto Il mucchio selvaggio, Cane di paglia, tra i suoi più famosi.
La colonna sonora è di Dylan. C'è Knocking on heaven's door, tra le altre.
Devo dire altro per convincervi a guardarlo, o riguardarlo?

3.9.09

Figaro in icanhascheezburger #3


Eccomi qua col mio profilo migliore: iFigaro!

L'Irlanda per ostelli/7

Sligo.
Nome dell'ostello, irrilevante. Era brutto, ed era nella Ospedaletto di Sligo. Per quelle persone che seguono questo blog che non sono di Pisa, Ospedaletto è una zona industriale. Ma lo so che sto parlando ai miei seguaci di blog inesistenti. Uno da piccolo c'ha l'amico immaginario, e poi da grande mette su il blog e si fa i seguaci di blog immaginari. Mi pare logico.
L'Ospedaletto di Sligo però è lungo un bel fiume.
Sligo si pronuncia Slaigo.
E' una piccola cittadina sulla costa occidentale dell'Irlanda, abbastanza a nord. Vicino ci sono belle spiagge dove si fa anche surf (non sulle spiagge, sul mare), e un altopiano a picco sul mare. Il piano è che il giorno dopo si prende l'autobus e ci si va, alla spiaggia. L'altopiano è più lontano.
Perché siamo a Sligo, chiedete. E' il seguace immaginario, che me l'ha chiesto.
Bella domanda.
Ci piaceva il nome, a me e ad Icoandhiscats. Eravamo perfettamente d'accordo. Solidali. Ci dimenticavamo sempre che la Lonely Planet sull'Irlanda è scritta da irlandesi e se incontri un irlandese per una stradina di campagna con un cielo plumbeo che sta per piovere e un vento venuto lì dal polo nord, il distinto signore irlandese che porta a passeggio il suo cane ti dice "Lovely day". Ecco, per la Lonely Planet, Sligo è una lovely city.
Va bene. E' carina. Ma non c'è niente.
Noi però che siamo sempre ottimisti, un po' come gli irlandesi, cercavamo di mescolarci alla folla insomma. Un po' come certi figli di genitori castani scuri che vanno in Germania e diventano biondi per passare inosservati. Insomma, noi nella Sligo dove non c'è niente siamo finiti a cena in un ristorante col maitre fiorentino (finché non l'abbiamo sentito parlare in italiano avevamo scommesso che poteva essere greco, turco, siriano o di qualche paese dell'est) che quando ha saputo che eravamo di Pisa ha esclamato "spettaholo"; e un pub piacevole che ci si sentiva proprio a casa nostra.
Il giorno dopo pioveva, e siamo saliti sul primo autobus che andava a Dublino.
Altro che lovely day.

Per Cecilia, Guido, Irene e Marta

... in rigoroso ordine alfabetico.



Grazie vitt.
Reblogged.

1.9.09

Come mi va a settembre

Leggo Chronicles I di Bob Dylan
Ascolto Bob Dylan. Mi pare inevitabile
Bob Dylan è uno pieno di parole. Il suo libro è come le sue canzoni. Tantissime parole. Parole, non discorsi. Parole.
Bob Dylan mi piace molto e se gli dessero il Nobel per la letteratura io sarei d'accordo.

Una vignetta ogni tanto